Nuovo dramma sulle strade insaguinate d’Italia. Questa mattina è morta una giovane ciclista trentina, promessa del ciclismo azzurro, Sara Piffer, ad appena 19 anni. La ciclista è deceduta in seguito a un incidente stradale ed è stata travolta da un’automobile a Mezzocorona. L’allarme, riferisce il Corriere della Sera, è stato lanciato intorno alle ore 11. La giovane sportiva stava percorrendo assieme al fratello via Cesare Battisti e procedeva verso Mezzolombardo: secondo le prime ricostruzioni, un automobilista, a bordo di una Wolkswagen, stava effettuando un sorpasso, presumibilmente abbagliato dal sole, e non si sarebbe accorto dei due ciclisti che transitavano. Sul posto sono subito intervenuti i Vigili del Fuoco e la polizia locale.
La diciannovesima è stata portata via in elicottero in quanto le sue condizioni sono apparse immediatamente molto serie. Nonostante i tentativi ripetuti di rianimarla, per la giovane non c’è stato nulla da fare. I medici hanno pertanto potuto solo constatare il decesso e sono scattati a quel punto le perizie e i rilievi da parte delle forze dell’ordine, chiamati a ricostruire la dinamica esatta del sinistro. Il fratello, per fortuna, avrebbe soltanto riportato ferite lievi.
La giovane, originaria di Palù di Giovo, abitava lì con la famiglia. Fin da giovanissima aveva gareggiato nel mondo del ciclismo, inizialmente con il Velo Sport Mezzocorona con buoni profitti. L’anno scorso è passata al Team Mendelspeck e aveva subito ottenuto ottimi risultati. Nella Madison la pistard si era classificata al secondo posto nella sua fascia d’età nel 2021 ed era versatile in quanto veloce anche su strada. Una nuova perdita dunque sconvolge il mondo del ciclismo italiano, a stretto giro di posta rispetto ad altri gravi lutti subiti.
LE PAROLE DI FUGATTI
“Sono profondamente addolorato per la tragica scomparsa di Sara Piffer, una giovane promessa del ciclismo trentino che ha perso la vita in un terribile incidente mentre si allenava – scrive su Facebook Maurizio Fugatti, presidente della provincia autonomia di Trento – In questo momento di immenso dolore, il mio pensiero va alla famiglia, agli amici e a tutta la comunità che ha avuto il privilegio di conoscerla”. Si unisce al cordoglio l’Associazione corridori ciclisti professionisti italiani: “Il nostro pensiero va alla famiglia di questa nostra associata, al GS Mendelspeck, alle compagne in gruppo e a tutti coloro che oggi sono straziati dal dolore dell’ennesima vita spezzata dalla violenza stradale”.
LE ULTIME TRAGEDIE SULLE STRADE ITALIANE
Uno dei casi più recenti e allo stesso tempo più sconvolgenti per l’opinione pubblica è quello della morte di Davide Rebellin, ex ciclista professionista di altissimo livello che si era appena ritirato all’epoca dei fatti, e che nel novembre 2022 è stato investito e ucciso mentre si allenava da un automobilista tedesco, poi incriminato per omicidio stradale aggravato. Alla fine, in primo grado Wolfgang Rieke, estradato dalla Germania, è stato condannato a quattro anni di carcere con le aggravanti dell’omissione di soccorso e della fuga.
L’incidente in cui ha perso la vita Rebellin, soltanto l’ultimo di un triste lungo elenco che comprende, tra gli altri, anche Michele Scarponi, che all’epoca dei fatti era ancora in attività , e più di recente del belga Tijl De Decker, deceduto dopo due giorni di agonia in seguito a un incidente stradale, ha sollevato un ampio dibattito sulla sicurezza stradale per i ciclisti. E sono tanti i ciclisti di alto livello che, con conseguenze più o meno lievi, possono raccontare quanto accaduto in un incidente con un automobilista distratto: Le numerose tragedie hanno inoltre spinto diversee associazioni e istituzioni a lanciare campagne per sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere politiche più rigorose e infrastrutture migliori per la sicurezza dei ciclisti. Ogni volta che si assiste attoniti a una nuova tragedia, però, sembra però di dover ripartire da capo.