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L’Alto de l’Angliru, giudice supremo della Vuelta a España 2017, emette i suoi verdetti e regala grande spettacolo. A condurre lo show è – ovviamente – Alberto Contador (Trek-Segafredo), che attacca dalle prime rampe e conclude trionfando sull’ultima salita della carriera (che terminerà domani nella sua Madrid). Alle spalle del Pistolero, tagliano in traguardo in parata gli uomini del Team Sky: Wout Poels e il suo capitano in maglia rossa, Chris Froome. Quest’ultimo mette così il sigillo su una Vuelta che nessuno ormai gli porterà più via.
Non riesce a impensierire Froome Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), che va in difficoltà nei chilometri finali della terribile asperità, ma riesce comunque a conservare il secondo posto anche grazie a un meraviglioso Franco Pellizotti. Domani lo Squalo dello Stretto salirà per la decima volta in carriera sul podio di un grande giro, insieme a Froome e a Ilnur Zakarin (Team Katusha), riuscito oggi nell’intento di scalzare dalla terza posizione Wilco Kelderman (Team Sunweb).
LE PAGELLE
Alberto Contador 10 e lode
Un finale perfetto per una carriera leggendaria. Così si può descrivere la giornata odierna di Alberto Contador che, andando a vincere per la seconda volta sull’Alto de l’Angliru (da lui già domato nel 2008), confeziona nel migliore dei modi il suo ultimo show. Il Pistolero attacca sin dalle pendici della terribile asperità, salutando il gruppo maglia rossa e andando a riprendere e staccare uno a uno i fuggitivi di giornata. Gli ultimi chilometri in solitaria sulle micidiali rampe superiori al 20% hanno le sembianze di un calvario, ma per Contador assumono le fattezze del trionfo. Il tutto a coronamento di una Vuelta strepitosa, che Alberto ha condotto costantemente all’attacco, alla maniera cui da sempre ci aveva abituati. Una Vuelta che avrebbe potuto avere altro esito per lui, senza i problemi intestinali che lo hanno afflitto al terzo giorno (costandogli un paio di minuti). E pazienza se alla fine il podio sfuma per soli 20”: l’ultimo “colpo di pistola”, sparato sul traguardo della montagna simbolo della Vuelta, è quanto di meglio questo fuoriclasse potesse regalare a tutti gli appassionati di ciclismo. Quanto ci mancherà vederlo danzare sui pedali.
Chris Froome 9.5
Il kenyano bianco ce l’ha fatta. Dopo tre secondi posti, Froome riesce finalmente ad aggiungere al proprio palmarès la Vuelta, ovverosia la corsa che nell’ormai lontano 2011 ne rivelò per la prima volta le qualità. Un successo, quello ottenuto dal leader del Team Sky, ancor più prestigioso, dal momento che segue il quarto trionfo – arrivato lo scorso luglio – al Tour de France e che gli vale la doppietta mai riuscita a nessuno da quando le due corse si susseguono in calendario. Sull’Angliru, Froome non accusa alcun segno di cedimento, anzi; nel tratto più duro della salita, quando si rende conto che nessuno può impensierirlo, il britannico rompe gli indugi e se ne va in parata con il compagno di squadra Wouter Poels (voto 9,5 anche per lui), dimostrando una superiorità impietosa per gli avversari. Sarebbe interessante, il prossimo anno, vederlo misurarsi con quel Giro d’Italia che da anni rifugge.
Vincenzo Nibali 6
Non il Nibali che l’Italia si augurava di vedere oggi sulla salita che offriva allo Squalo l’ultima chance di conquistare la sua seconda Vuelta (per quanto recuperare qualcosa al Froome visto finora apparisse tutt’altro che semplice). La pedalata di Vincenzo non è delle migliori sin dai primi chilometri della salita (presi nelle retrovie dopo un brivido lungo la precedente discesa), e le difficoltà si manifestano nel finale, quando Froome decide di accelerare nel tratto più duro. Scortato da un monumentale Franco Pellizotti, tuttavia, Nibali prosegue del proprio passo e limita i danni, conservando la seconda posizione che gli varrà domani il decimo podio di una carriera strepitosa.
Franco Pellizotti 10
Quinto sull’Angliru a 39 anni suonati. Basterebbe questo a esprimere il valore della prova odierna di Franco Pellizotti, il “Delfino di Bibione”. Ma, oltre all’eccellente prestazione individuale, Pellizotti ha soprattutto il merito di rimanere – per ogni singolo metro dell’asperità finale – accanto al proprio capitano Vincenzo Nibali, scortandolo fin sul traguardo al palesarsi delle sue difficoltà. Lo Squalo deve dunque al Delfino una buona fetta del secondo posto che occuperà domani sul podio di Madrid.
Ilnur Zakarin 8.5
Il cabarbio corridore russo – tanto pessimo dal punto di vista stilistico quanto tremendamente efficace nel premere sui pedali – oggi riesce nel suo intento. Zakarin cede nel finale qualche secondo a Chris Froome, ma riesce a rifilarne 16” a Nibali e – soprattutto – 26” a Kelderman (difendendosi inoltre dal contemporaneo assalto di Contador): un risultato che gli vale il primo podio della carriera in un grande giro.
Wilco Kelderman 5.5
L’olandese tenta in tutti i modi di difendere il terzo gradino del podio dall’assalto di Zakarin, salvo chiedere troppo alle proprie gambe e andare in grossa difficoltà negli ultimi 2 km. Oltre al russo, anche Contador lo scavalca in classifica generale, ma il quinto posto finale rappresenta comunque un risultato che pochi alla vigilia di questa Vuelta si sarebbero aspettati da Kelderman.