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Neanche il tempo di assimilare la corsa olimpica e il calendario ciclistico porta in dote la Vuelta a España, ultima corsa a tappe del 2016. L’edizione numero 71, che in teoria avrebbe dovuto fare i conti con molte defezioni considerata la vicinanza con i Giochi di Rio 2016, per un motivo o per l’altro vede ai nastri di partenza diversi big. Come ogni stagione, dunque, le strade spagnole faranno da cornice a tre settimane spettacolari.
LOTTA A TRE – Ci sarà Chris Froome, ancora alla ricerca del primo acuto alla Vuelta. Il britannico, reduce dal bronzo nella prova a cronometro di Rio dopo la deludente prestazione in quella in linea, avrà in Mikel Landa una spalla imprescindibile per cercare la doppietta Tour-Vuelta. La condizione, però, sembra in calando e per questo il “kenyano bianco” non parte con i favori del pronostico. Occhi puntati anche su Nairo Quintana e Alberto Contador, che tra problemi fisici e necessità di riposo hanno disertato l’Olimpiade. Il colombiano della Movistar proverà a riscattare un Tour de France sottotono (comunque chiuso sul podio), mentre il Pistolero della Tinkoff è all’ultimo Grande Giro con il team russo e vorrà chiudere in bellezza con il poker di maglie rosse.
GLI SFIDANTI – Senza Vincenzo Nibali – ancora alle prese con la riabilitazione dopo l’intervento chirurgico alla clavicola – e il campione in carica Fabio Aru, l’Astana cala la carta Miguel Angel Lopez. Il gioiello colombiano, classe 1994, è alla prima grande corsa a tappe con i gradi di capitano, ma quest’anno ha vinto la classifica generale al Tour de Suisse e sembra maturo per il salto di qualità. Chi ormai non deve convincere più nessuno sul proprio talento è il connazionale Esteban Chaves: il “Colibrì” della Orica-BikeExchange ha messo in piedi un curriculum di tutto rispetto con il secondo posto al Giro d’Italia e sulle montagne iberiche può entusiasmare. Ci sarà anche Tejay van Garderen, chiamato a un moto d’orgoglio dopo un Tour de France negativo. L’americano ha sempre patito le tre settimane di gara: è arrivato il momento di smentire i più critici. Infine, mai sottovalutare i due terribili “vecchietti” spagnoli: Alejandro Valverde e Joaquim Rodriguez. Il primo correrà molto probabilmente in appoggio a Quintana con licenza di offendere e creare scompiglio. Il secondo, all’ultima Vuelta della vita prima del ritiro, cercherà di rendere più dolce il passo d’addio con un’ultima vittoria.
OUTSIDER E SORPRESE – Andrew Talansky sarà l’uomo di classifica della Cannondale, ma l’americano può ambire al massimo a entrare nella top ten, risultato già conseguito nel 2012 con il 7° posto. Curiosità per vedere all’opera il francesino della Giant-Alpecin Warren Barguil (solo 23°, però, al Tour de France) e per i due olandesi della Lotto-NL Jumbo, Robert Gesink e Steven Kruijswijk. Chi sarà il capitano? Più probabile il primo, che alla Vuelta (ritiro del 2014 a parte) ha sempre fatto discretamente bene. Occhio anche al giovane sudafricano Louis Meintjes, che viene da un ottimo Tour (8° della generale) e sembra in grande crescita.