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Una delle frazioni più spettacolari che i tre grandi giri abbiano offerto negli ultimi anni. Così si può riassumere la 15ª tappa della Vuelta a España 2016, che ha finito per riscrivere buona parte della classifica generale. A trionfare, in quel di Sallent de Gállego, è stato Gianluca Brambilla (Etixx-QuickStep), che ha regalato così all’Italia la seconda vittoria di tappa (dopo quella conquistata venerdì da Valerio Conti) in quest’edizione della corsa spagnola; per il 29enne nativo di Bellano – ma vicentino d’adozione – è il terzo successo in una stagione che lo ha visto più volte protagonista: per esempio al Giro d’Italia, dove vinse una tappa e indossò per due giorni la maglia rosa, dimostrando poi grande generosità nell’aiutare i compagni di squadra.
Ma la giornata odierna verrà ricordata in particolare per l’imboscata di Nairo Quintana e Alberto Contador ai danni di Chris Froome; il colombiano in maglia roja (oggi secondo all’arrivo) ha guadagnato oltre due minuti e mezzo sul rivale britannico e – sebbene quest’ultimo possa ancora contare sulla cronometro a lui favorevole – può ora amministrare su di lui 3’37” di vantaggio, alla vigilia della terza e ultima settimana di corsa. Contador – in difficoltà nel finale – è risalito invece sino alla quarta posizione in classifica generale, ad appena 5” dal podio; il fuoriclasse spagnolo ha dimostrato, una volta di più, come darsi per vinto non sia nella sua natura.
L’azione di Contador e Quintana nasce dopo appena 6 km dalla partenza, quando si accodano a un gruppo di fuggitivi che comprende – tra gli altri – alcuni loro compagni di squadra e Gianluca Brambilla (primo ad “accendere la miccia” dopo il via della tappa). Froome rimane sorpreso e, ritrovatosi quasi immediatamente senza compagni di squadra, può solamente sfruttare il lavoro delle altre formazioni – in particolar modo la Orica-BikeExchange di Esteban Chaves e la Astana di Michele Scarponi – al fine di limitare i danni. Nel gruppo di testa (del quale fanno parte, oltre a Brambilla, altri tre italiani: Fabio Felline, Davide Formolo e Moreno Moser) i cambi sono regolari e il vantaggio supera ben presto i due minuti.
Sulla salita che conduce al traguardo Quintana prende l’iniziativa in prima persona, imprimendo il proprio forcing: a 2 km dall’arrivo, con la maglia roja restano solamente Contador e un Brambilla ancora brillantissimo. Nel gruppo degli inseguitori è invece Froome a fare l’andatura, ma il Kenyano bianco non ha dalla sua la brillantezza dei giorni migliori e un’accelerazione di Scarponi lo mette in difficoltà. Nel frattempo Contador non riesce a reggere il ritmo di Quintana ed è costretto a cedere, mentre Brambilla rimane incollato alla ruota della maglia roja, con il quale si gioca la tappa; lo sprint è senza storia: il colombiano lancia la volata, ma il vicentino – dotato di un maggior spunto veloce – lo passa senza problemi e vince per distacco (3”).
Terzo classificato di tappa è un eccezionale Fabio Felline (all’ennesimo piazzamento in questa Vuelta), che nel finale supera un Contador molto provato: lo spagnolo chiude addirittura sesto a 34”. Per tutti gli altri, i distacchi sono ragguardevoli: Chaves (che mantiene il terzo posto in classifica generale) e Scarponi tagliano il traguardo rispettivamente a 1’53” e a 1’59”, mentre Alejandro Valverde (Movistar) chiude a 2’31”; ancor più indietro Chris Froome, che accusa un distacco di 2’40”.
Domani la 16ª tappa, da Alcañiz a Peñíscola (156,4 km), dovrebbe consentire a tutti loro di rifiatare in vista del giorno di riposo e delle innumerevoli difficoltà che ancora li attenderanno fino a domenica prossima, quando la Vuelta 2016 avrà il suo re.