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Poche settimane fa ha compiuto 36 anni, ma nonostante l’inesorabile avanzare dell’età Vincenzo Nibali rimane forse il principale punto di riferimento del ciclismo italiano. Un ruolo che a partire da questo complicato e “compresso” 2020 lo Squalo dello Stretto potrà condividere con Filippo Ganna. Il fuoriclasse siciliano ha senza dubbio sofferto lo stravolgimento della stagione dovuto alla pandemia, come del resto molti altri sportivi. Il dato che balza all’occhio è la totale assenza di vittorie: quella appena trascorsa è la prima stagione senza successi per Nibali dal 2005, ovvero dal suo esordio nel professionismo.
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La rivoluzione del calendario ha portato Vincenzo a puntare tutto sul Giro d’Italia, dove le prime due settimane sembravano averlo messo nella posizione migliore per scrivere un’altra pagina da leggenda. Invece la terza settimana ha raccontato una storia ben diversa, che può essere narrata per tante altre corse e protagonisti di quest’anno: c’è una nuova generazione di baby-fenomeni, tanto precoci quanto competitivi ad altissimi livelli. Nibali paga in termini di esplosività, come noto specie in questa parte finale di carriera, ma quest’anno anche le sue rinomate doti di fondista l’hanno tradito nel momento decisivo.
Archiviato il Giro con il settimo posto finale in classifica generale, le attenzioni del siciliano si sono spostate sul Mondiale di Imola. Fin da subito è apparso chiaro che i favoriti fossero altri, sia per caratteristiche tecniche del percorso che per condizione fisica, ma come sempre l’azzurro ha provato a lasciare il segno con cuore ed orgoglio. Le gambe però non hanno risposto e il quindicesimo posto sul traguardo dell’Autodromo parla chiaro.
Non resta quindi che porsi un’unica domanda: a cosa potrà ambire Nibali nel 2021? In questo momento dare una risposta può essere fuorviante, ma l’impressione è che in ogni caso la prossima stagione possa rappresentare l’ultima chiamata per tornare a vincere qualcosa di davvero importante. La carriera dello Squalo è già in ogni caso da leggenda, ma probabilmente anche lui vorrebbe lasciare un ultimo segno per poi finalmente sperare che qualche altro italiano possa raccogliere idealmente il suo testimone.
L’ideale chiusura del cerchio potrebbe essere rappresentata nel migliore dei modi da una data: 24 luglio 2021, giorno della prova in linea alle Olimpiadi di Tokyo. Nel 2016 una caduta negli ultimi chilometri tolse a Vincenzo la possibilità di giocarsi l’oro a Rio de Janeiro e cinque anni dopo potrebbe arrivare l’occasione del riscatto. Prima però c’è un’intera stagione da pianificare e preparare, con la consapevolezza che comunque andrà tutto il ciclismo italiano (e non solo) allo Squalo dello Stretto potrà dire solo “grazie”.
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