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Nella giornata odierna l’Unione ciclistica internazionale (UCI) ha annunciato l’esclusione dalle competizioni internazionali femminili, di tutte le categorie, delle atlete transgender che hanno effettuato la transizione dopo la pubertà . Prima di questa decisione l’UCI consentiva la partecipazione alle donne transgender che avevano sperimentato la pubertà maschile se i loro livelli di testosterone fossero stati ridotti a 2,5 nanomoli per litro nei due anni precedenti.
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Il presidente dell’UCI, David Lappartient, ha spiegato tale scelta: “E’ un dovere dell’ente garantire, soprattutto, pari opportunità tra tutti i concorrenti. Ed è questo imperativo che ha portato l’Uci a concludere che non era possibile, in via precauzionale, autorizzare le atlete transgender a correre nelle categorie femminili”.
Il nuovo regolamento entrerà in vigore a partire da lunedì 17 luglio, ma non si escludono ulteriori cambiamenti in futuro in base all’evoluzione delle conoscenze scientifiche. L’UCI segue la British Cycling Federation, che già a maggio aveva annunciato l’esclusione delle donne transgender dai suoi eventi femminili. Una regola precedente richiedeva ai corridori di dimostrare bassi livelli di testosterone per 12 mesi prima della competizione per poter competere.
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