Il percorso della Tirreno-Adriatico 2019, in programma con sette tappe tutte da vivere dal 13 al 19 marzo. Un percorso molto vario quella della cinquantaquattresima edizione della “corsa dei due mari”, dove corridori con diverse caratteristiche potrebbero trovare terreno fertile per esprimersi al meglio. Si parte con una cronosquadre e si finisce con una cronometro individuale come già successo negli ultimi anni: nel mezzo diverse tappe insidiose e piuttosto impegnative da un punto di vista altimetrico. Andiamo dunque ad analizzare nel dettaglio ogni frazione della Tirreno-Adriatico 2019.
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Prima tappa – Mercoledì 13 marzo
Lido di Camaiore – Lido di Camaiore, 21.5 km (cronometro a squadre)
Classica prova contro il tempo inaugurale, che si disputa sul medesimo tracciato dello scorso anno: completamente pianeggianti i 21,5 km che porteranno le squadre da Lido di Camaiore a Forte dei Marmi per poi tornare indietro dopo l’inversione di marcia. Pochissime curve e lunghissimi rettilinei sul lungomare dove gli specialisti potranno fare grandi velocità. Qualche distacco tra gli uomini di classifica potrebbe già essere rilevante, nell’arco di qualche decina di secondi.
Seconda tappa – Giovedì 14 marzo
Camaiore – Pomarance, 195 km
Subito una tappa in linea piuttosto mossa, con un finale non privo di insidie. Dopo due GPM precedenti, si affronta la salita finale che porta all’arrivo di Pomarance: sono 8 km molto irregolari, con una rampa al 16% nella primissima parte e poi lunghi tratti di falsopiano intervallati da alcuni momenti dove la pendenza raggiunge il 4-5%. Un arrivo per i passisti quindi, difficile che i big possano fare la differenza ai fini della generale.
Terza tappa – Venerdì 15 marzo
Pomarance – Foligno, 226 km
Prima parte piuttosto mossa con alcuni GPM, che dovrebbero rappresentare il terreno ideale per lo sviluppo della fuga di giornata. Gli ultimi 100 km sono però praticamente pianeggianti, per cui l’arrivo dovrebbe sorridere ai velocisti che cercheranno di lanciarsi in volata. Insidioso il finale per la presenza di diverse curve con alcuni restringimenti di carreggiata.
Quarta tappa – Sabato 16 marzo
Foligno – Fossombrone, 221 km
Forse la prima tappa dove gli uomini di classifica potrebbero davvero muoversi in prima persona. Il finale infatti raccoglie molte insidie, soprattutto nel circuito finale che misura circa 18 km: all’interno di quest’ultimo infatti si affronta per due volte la salita dei Cappuccini, lunga circa 3 km ma con gli ultimi 1500 metri sempre sopra al 10% e con punte al 19%. Dal secondo scollinamento mancheranno 5,5 km all’arrivo, quasi tutti in discesa.
Quinta tappa – Domenica 17 marzo
Colli al Metauro – Recanati, 180 km
Probabilmente la tappa più attesa e affascinante della corsa, con i classici “muri” che tornano protagonisti alla Tirreno-Adriatico. La prima metà della frazione è pianeggiante, ma poi si entra nel circuito finale di 22 km da ripetere per tre volte: qui si affronteranno ad ogni giro le salite del Muro di San Pietro e del Muro di Porta d’Osimo. La prima misura 3 km con una media quasi del 7% ma una rampa nell’ultima parte che tocca il 20%, mentre il Muro di Porta d’Osimo presenta un tratto di 1300 metri al 14% di media e punte al 19% dopo il quale resteranno solo 1800 metri di falsopiano prima del traguardo. Insomma, una frazione che promette scintille tra i big.
Sesta tappa – Lunedì 18 marzo
Matelica – Jesi, 195 km
La prima parte è caratterizzata da una lunga salita verso il Valico di Pietra Rossa, ma per il resto il percorso è quasi totalmente pianeggiante: un’occasione che i velocisti cercheranno di non farsi strappare. Anche in questa tappa il finale è in circuito, lungo 12,8 km e da ripetere per due volte.
Settima tappa – Martedì 19 marzo
San Benedetto del Tronto – San Benedetto del Tronto, 10.1 km (cronometro individuale)
Per il quinto anno consecutivo la corsa si decide con la cronometro di circa 10 km su percorso completamente pianeggiante e con lunghi rettilinei. Gli specialisti si giocheranno la vittoria di tappa e potrebbero anche puntare a qualcosa di importante nella generale, se nelle tappe precedenti avranno limitato i danni come successo negli ultimi anni.