Ciclismo

Ciclismo su pista, Maila Andreotti si ritira: “Molestie psicologiche dal c.t. Salvoldi”

Ciclismo su pista

Maila Andreotti, dopo aver conquistato 20 titoli italiani su pista, ha annunciato il ritiro a soli 25 anni ad un passo dalle Olimpiadi di Tokyo 2020. Ad incidere sulla decisione dell’atleta sono stati alcuni episodi sconvenienti, per i quali è stata anche ascoltata dalla Procura della Federazione.

Al centro delle critiche c’è il commissario tecnico della Nazionale, Dino Salvoldi, verso il quale lancia accuse di scarsa professionalità attraverso un’intervista esclusiva rilasciata al Corriere della Sera: “Con me era professionale, con qualcuna molto più aperto […]. Diceva: “Lascia la porta della camera aperta”. E lui entrava in qualsiasi momento, che tu fossi vestita o no“.

Il c.t. avrebbe favorito nelle convocazioni, secondo la versione della Andreotti, le cicliste con le quali aveva un rapporto sentimentale: “Chiunque può innamorarsi, non è questo il problema. Lo diventa quando cominci a favorire chi è legata a te. Nel caso di una di loro, che non mi riguardava perché facevamo specialità diverse, ricordo ragazze che piangevano perché venivano lasciate da parte per una che non era la più forte. Tante hanno smesso per questo“.

Maila sottolinea, in ogni caso, come non sia mai stata molestata fisicamente da Salvoldi e come “le ragazze che hanno avuto rapporti con lui erano tutte consenzienti. Io sollevo la questione psicologica, non fisica. Certe cose non vanno bene a priori […] Ti metteva in condizione di annullare te stessa“.

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