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Philippe Gilbert conquista la Parigi-Roubaix, una delle poche classiche Monumento che ancora non aveva in bacheca (ora gli manca soltanto la Milano Sanremo). Il fiammingo batte in uno sprint a due uno splendido Politt, completa il podio Lampaert. Van Avermaet e Naesen, invece, si fanno sorprendere e perdono il momento buono.
LE PAGELLE
Gilbert 10
Partiamo dal vincitore della corsa. Il fiammingo è stato semplicemente perfetto, alla sua sola terza partecipazione, ha saputo correre da leader, anticipare i big e poi mettere nel sacco, uno dopo l’altro, gli avversari. Campione vero.
Politt 9.5
Il giovane tedesco è sicuramente la sorpresa più bella di questa Roubaix. Prima attacca in mattinata con il gruppo dei 23, poi anticipa con Gilbert a più di 60 chilometri dalla conclusione, alla fine sembra quello più in difficoltà di tutti ma quando il fiammingo attacca lui risponde e poi parte in contropiede. Rimane solamente con l’uomo della Deceunick che lo brucia allo sprint nel velodromo. Sentiremo parlare ancora di Nils in futuro.
Van Aert 9
Il talento del ciclocross crolla nel finale ma merita comunque gli applausi di tutto il mondo delle due ruote. Nel punto cruciale della corsa, nella Foresta di Arenberg, è costretto a cambiare la bici e con un grande numero (da solo, inspiegabilmente la Jumbo non ferma nessuno per aiutarlo) riesce a rientrare. Una volta accodatosi si ferma per riprendere la sua bici e appena ripartito cade. Costretto al secondo rientro riesce a portarlo a termine per poi lanciarsi all’attacco. Resta con i 6 che si giocano la corsa ma nel finale finisce la benzina e si pianta. Finirà solo ventunesimo ma la prestazione è da campione vero, una performance che gasa gli amanti del ciclismo.
Lampaert 8
Anche lui è già nella prima fuga di giornata ma anche nel finale riesce ad essere vero protagonista. Tatticamente sembra una mossa scellerata riportare sotto, negli ultimi chilometri, Vanmarcke ma alla fine ha avuto ragione lui, sostenuto anche da una gamba eccezionale. Conclude terzo, lavorando tantissimo per Gilbert, gregario di lusso.
Ballerini 7
Questo giovane ragazzo italiano non smette di stupire e in effetti, per quanto mostrato in questo inizio di stagione, all’Androni era un po’ sprecato. Chiude trentesimo, non vicino ai primi ma è il miglior italiano al traguardo. Corre all’attacco e lotta, potrà essere ancora protagonista in futuro. Bel corridore.
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Sagan 6
Vero chiude solo quinto ma la sua prova è comunque encomiabile. Sta vivendo un’annata difficile, eppure anche a mezzo gas riesce a stare con i primi e a duellare. Dove non arriva con le gambe ci arriva con il cuore, va inoltre sottolineato che a causa delle cadute perde i suoi gregari migliori: Oss e Burghardt che avrebbero potuto sostenerlo un po’ di più. Eccezionale.
Trentin 5
Anche oggi, al campione europeo, manca qualcosa per stare con i primi e convincere. Al Fiandre è stato buio all’improvviso, oggi a più di 20 dalla fine alza bandiera bianca. E pensare che le premesse erano state convincenti. Infatti nelle prime ore di corsa entra nel tentativo dei 23, poi è sfortunato a forare mentre è all’attacco ma rientra in gruppo e corre sempre attento e coi primi, poi crolla.
Van Avermaet e Naesen 4
I grandi sconfitti di giornata solo loro. Perdono il tentativo buono e non hanno poi le forze per inseguire. Van Avermaet ha lottato da solo vista la mancanza di una squadra competitiva, Naesen fa pure peggio: fa lavorare i suoi e poi delude le aspettative. Male entrambi.
Kristoff 3
Il primo big a saltare è proprio lui e pensare che la corsa doveva ancora esplodere. Assente ingiustificato.
CLASSIFICA E ORDINE D’ARRIVO PARIGI-ROUBAIX 2019
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