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Il ciclista Vincenzo Nibali ha rilasciato un’intervista a “Il Corriere della Sera“, affrontando vari temi tra cui la regola approvata dall’UCI in merito all’assunzione di posizioni aerodinamiche in discesa: “Si tratta di una norma assurda, in bici alcune cose sono consentite e altre no. Io la rispetterò, ma non ha nulla a che fare col ciclismo. Alla base di questo sport c’è la scelta di correre dei rischi calcolati“.
“Cosa chiediamo? Corse più sicure. L’altro giorno un corridore ha provato a superarmi passandomi sopra al Trofeo Laigueglia – ha proseguito Nibali – Non so se si faranno i Giochi Olimpici per via del Covid-19. Ovviamente mi auguro vivamente di sì, ma la situazione è imprevedibile“.
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Lo squalo ha poi parlato del suo collega Tom Domoulin: “Non ha attraversato un periodo facile dopo la vittoria del Giro d’Italia. A me è successo lo stesso dopo il successo al Tour de France. Percepivo tensione anche al supermercato, ma fortunatamente ne sono uscito“.
Infine, Nibali ha elogiato alcuni sui colleghi ed ha commentato il tracciato del Giro d’Italia: “Van Der Poel è un fenomeno, la sua famiglia. Van Aert invece è cresciuto da solo. Pogacar? Ne sapremo di più tra un paio d’anni. Ganna è fortissimo. Va veloce come un treno. Il percorso del Giro sembra bello ed equilibrato. Proverò a conquistare lo Zoncolan, che manca alla mia collezione“.
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