Si è spento all’età di 85 anni Vittorio Adorni, grande campione di ciclismo. Professionista dal 1961 al 1970, vinse il Giro d’Italia nel 1965 e il campionato del mondo del 1968. A dare notizia della sua scomparsa Norma Gimondi, figlia di Felice, con un post su Facebook: “Ciao Vittorio, salutami papà”.
Il presidente della federciclismo, Cordiano Dagnoni, ha espresso il suo ricordo del campione del mondo 1968 :”Con Vittorio Adorni c’era un rapporto di lunghissimo corso. Lo ricordo come un gentleman ancor prima che un campione in grado di vincere Giro d’Italia del 1965 e quell’indimenticabile Campionato Mondiale del 1968, in casa ad Imola, con un’azione incredibile e da lontano a 90 chilometri dal traguardo. Al termine della sua carriera agonistica ha sempre ricoperto ruoli importanti, nel mondo del ciclismo e non solo, come quello di presidente del Panathlon Internazionale dal 1996 al 2004. Ricordo con piacere anche le sue telecronache, sempre misurate e competenti. Inoltre, era un grande amico di mio padre Mario con cui disputò alcune Sei Giorni dietro Derny. E’ stato anche uno tra i primi a complimentarsi con me, dopo la mia elezione. Lo ricordiamo tutti con affetto”, ha concluso Dagnoni.
Anche l’ex ciclista, Davide Cassani, ha voluto ricordare Adorni a Sky Sport: “Per la sua intelligenza ha sempre ricoperto incarichi straordinari, è stato un grande campione un grande uomo. Sono arrivato in Rai dopo Adorni, lui raccontava quello che vedeva e spiegava il motivo degli attacchi. Allora le telecronache erano brevi, lui aveva una grande capacità di linguaggio e spiegava in modo corretto quello he stava succedendo. Era al fianco di Adriano De Zan, è stato l’opinionista principale al ‘Processo alla tappa”. Era talmente bravo nel parlare che spiegava nel dettaglio quello che stava succedendo in gara”, ha concluso.