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I favoriti della prova in linea uomini Elite, ultima gara dei Mondiali 2022 di ciclismo su strada a Wollongong, in Australia. La rassegna iridata si chiude come da prassi con l’appuntamento più atteso, su un percorso che ricorda quello di una Classica e lungo oltre 250 chilometri. Le strade australiane dovrebbero essere il teatro di una nuova super sfida tra Wout Van Aert e Mathieu Van der Poel, entrambi a caccia della prima maglia iridata su strada. Il belga e l’olandese sembrano infatti gli uomini da battere, considerando le loro caratteristiche tecniche e quelle del percorso. Difficile per chiunque staccarli, altrettanto complicato batterli in un possibile sprint ristretto. Sicuramente una difficoltà per Van Aert e Van der Poel potrà essere rappresentata dalla consapevolezza della loro forza da parte di tutti gli altri rivali, che sicuramente non faranno niente per agevolare il loro compito. In tal senso alcune alleanze interessanti potrebbero anche nascere durante la corsa.
MONDIALI WOLLONGONG 2022: IL CALENDARIO COMPLETO
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Una delle maggiori incognite della corsa iridata è senza dubbio Tadej Pogacar. Impossibile non considerare lo sloveno tra i favoriti quando si mette il numero sulla schiena, specie dopo la vittoria al recente Gp di Montreal in cui è sembrato piuttosto brillante. Le dichiarazioni della vigilia lasciano spazio a pochi dubbi, Pogacar vuole provarci quantomeno cercando di inventarsi qualcosa per rompere le uova nel paniere di Van Aert e Van der Poel. Altro rebus è quello legato a Julian Alaphilippe, vincitore degli ultimi due Mondiali ma reduce da una stagione a dir poco travagliata. Lo stesso fuoriclasse francese ha ammesso di non essere l’unico capitano della squadra in questa occasione, ma ha anche confermato di voler incidere sulla corsa.
In tal senso più garanzie potrebbero arrivare dall’australiano Michael Matthews, che sogna di essere profeta in patria e riscattare una carriera che lo ha visto spesso e volentieri piazzato e non vincente nei momenti più importanti. Altro nome caldissimo è quello di Biniam Girmay, il corridore eritreo che ha fatto impazzire tutti in primavera e al Giro d’Italia, prima dell’incredibile ritiro dovuto al tappo dello spumante nell’occhio. Il percorso si adatta benissimo a questi due corridori, con Girmay che ha già dimostrato di poter dare più di un semplice filo da torcere a Van der Poel. E l’Italia? La formazione azzurra è universalmente riconosciuta come una delle meno “talentuose” della storia recente, ma si sa che le squadre italiane nei momenti difficili riescono a tirar fuori grandi cose. Ecco quindi che l’essere outsiders potrebbe rivelarsi un vantaggio, con le carte Bettiol, Bagioli, Ballerini e Trentin sembrano essere quelle più intriganti, ma certo è che serviranno testa, cuore e gambe per provare a creare qualcosa di davvero complicato.
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