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Cresce la polemica riguardante l’uso e sul divieto, in questo caso, delle radioline nelle corse ciclistiche durante le Olimpiadi e i Mondiali. Alla discussione questa volta hanno partecipato anche i corridori, tra cui Wout Van Aert e Tadej Pogacar, due dei nomi più rilevanti del panorama ciclistico attuale. Secondo il belga “correre senza radio è una cosa passata e obsoleta”. Nella giornata che ha visto trionfare il suo connazionale Remco Evenepoel, Van Aert si è dovuto accontentare della quarta piazza, concludendo lo sprint dietro a Laporte e Matthews. “Senza radio è un dramma. Non sapevo se stessi sprintando per la seconda, la decima o la quindicesima posizione. Peccato, avevo le gambe per andare sul podio con Remco” ha dichiarato il belga a fine gara.
A continuare il discorso di Van Aert ci ha pensato Tadej Pogacar: “Non sapevamo dove andare. Ho ipotizzato che stessimo lottando per essere nei primi 10 quando abbiamo raggiunto il gruppetto davanti. Non sapevo neanche dove fosse il mio compagno Tratnik. Poi l’abbiamo raggiunto a pochi metri dal traguardo”. Continua e continuerà il dibattito tra tradizionalisti che vorrebbero abolire le radioline e chi le ritiene fondamentali, anche per un motivo di sicurezza. I ciclisti lamentano una disparità di trattamento tra le corse disputate durante la stagione e i Mondiali e le Olimpiadi.
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