[the_ad id=”10725″]
Dall’inferno al ritorno, in sette mesi. La favola di Adriano Malori, che all’inizio sembrava un tragico thriller, ha finalmente il suo lieto fine. Il vicecampione del mondo a cronometro (2015) ha annunciato che tornerà a gareggiare in sella alla sua bicicletta. Il day-after, quello del sollievo dopo il dramma, è fissato per il 9 settembre in Québec, Canada.
Il fuoriclasse della Movistar lo ha annunciato questa mattina in una conferenza stampa a Salsomaggiore Terme. Nei suoi occhi c’erano l’emozione del rientro e la paura per quello che è stato. Dopo l’incidente dello scorso 22 gennaio al Tour di Saint Louis, in Argentina, il corridore aveva la parte destra del corpo paralizzata. La maggior parte delle persone si ritiene già fortunata se, dopo un infortunio del genere, torna a condurre un’esistenza normale; Malori ha voluto esagerare, riuscendo a raggiungere una condizione che gli permetterà di riprendere l’attività agonistica.
LA TREMENDA CADUTA DI ADRIANO MALORI:
Il percorso di riabilitazione, però, è stato lungo e tortuoso: “A fine aprile – ha detto Malori – si è riaccesa la speranza di tornare in bicicletta. Anche se non ero bello da vedere, riuscivo ad andare piuttosto bene sui rulli. Da maggio a giugno, poi, si è spenta la luce: non vedevo progressi, il braccio mi si induriva dopo un’ora e mezza di bici. A quel punto, ho pensato di non farcela. Poi sono tornato nella clinica di Pamplona (dove era stato curato 15 giorni dopo l’infortunio, ndr) e da allora le cose sono andate meglio. Sono rimasto in silenzio, fino a quando non ho avuto la certezza di poter tornare a correre. Ora lo so e lo posso dire: mi rivedrete in Canada a settembre”.
La dedica speciale è alla moglie Elisa, che lo ha spinto in carrozzella in questi mesi difficili e che, sempre in questi stessi mesi, lo ha sposato. Malori ha vinto la sua battaglia. L’Italia è pronta a riabbracciare uno dei suoi talenti più puri.