Dopo undici anni di successi con la maglia della Soudal Quick-Step, Julian Alaphilippe ha deciso di cambiare aria. Dalla prossima stagione infatti il francese correrà con il team svizzero Tudor Pro Cycling Team di un altro grande ex campione come Fabian Cancellara. La formazione belga del World Tour ha pubblicato sui suoi canali social un messaggio di commiato rivolto al fuoriclasse transalpino: “Uno degli ultimi corridori romantici del ciclismo, un campione, una leggenda del Soudal Quick-Step, uno straordinario compagno di squadra, un vincente. Grazie per averci fatto sognare e per aver trasformato i nostri sogni in realtà“, si legge sull’account Instagram della squadra belga. “Grazie Loulou“, aggiunge uno dei suoi più fedeli compagni di squadra, il belga Iljo Keisse.
Il feeling speciale di Alaphilippe con il Mondiale
Quello di Alaphilippe è un palmares molto ampio: negli undici anni con la Soudal Quick-Step ha infatti raccolto 44 successi, 663 giorni di corsa e 108.000 km percorsi. La sua vittoria più speciale però, o meglio le due vittorie, sono quelle ottenute ai Mondiali, dove ha siglato una strepitosa doppietta nel biennio 2020-2021, mantenendo dunque l’iride sulla maglia per ben due anni consecutivi. La prima affermazione è arrivata ad Imola, dove ha staccato tutti alzando le braccia al cielo in solitaria: la sua vittoria riporta il Mondiale in Francia a 23 anni di distanza dall’ultima volta, dall’affermazione di Laurent Brochard nel 1997. L’anno successivo arriva il bis in Belgio, a Lovanio, ancora una volta con un arrivo in solitaria dopo aver staccato tutti gli altri pretendenti, diventando così il primo francese a vincere due Mondiali in fila.
Le vittorie nei grandi giri e nelle classiche
Alaphilippe ha dimostrato tutto il suo talento nel corso dell’ultimo decennio anche grazie alla sua polivalenza, che lo ha portato nel 2019 a chiudere addirittura quinto al Tour de France, un risultato di assoluto valore per un finisseur come lui, di certo non uno specialista in salita. In quell’edizione della Grand Boucle ha inoltre mantenuto la maglia gialla per quattordici tappe, vincendo anche due frazioni. In totale per Loulou sono sei le vittorie di tappa nella corsa francese, a cui aggiunge una alla Vuelta e una al Giro, che lo rende uno dei ristretti partecipanti al club di corridori capaci di imporsi in almeno una tappa nei tre grandi giri. Anche nelle Classiche però Alaphilippe ha saputo disimpegnarsi alla grande: in bacheca infatti può vantare la Milano-Sanremo 2019, e la Freccia Vallone, vinta per ben tre volte (2018, 2019 e 2021), mentre è andato sul podio altre cinque volte (due alla Sanremo, due alla Liegi-Bastogne-Liegi e una al Giro di Lombardia).
Negli ultimi anni Alaphilippe è andato incontro ad un lieve declino di prestazioni, e questo ha portato la Soudal Quick-Step a puntare meno degli anni precedenti su di lui: in questa decisione è complice anche la grande crescita di Remco Evenepoel, capace ormai di imporsi in tutti i tracciati. L’ultimo acuto di livello di Loulou con la formazione belga rimane dunque quello del Giro d’Italia 2024, dove ha fatto sua la 12esima tappa con arrivo a Fano, caratterizzata dai muri adriatici: il francese è stato protagonista di una coraggiosa fuga a due con Mirco Maestri, per poi andarsene via verso la vittoria da solo a una quindicina di chilometri dall’arrivo. Ora il cambio di casacca con il passaggio alla Tudor, nella speranza di ritrovare la brillantezza di un tempo.
Il rapporto amore-odio tra Alaphilippe e il ds Lefevere
La Soudal Quick-Step ha avuto un ruolo determinante nella carriera di Alaphilippe. Il team belga infatti è stato il primo a puntare su di lui, permettendogli di passare professionista nel 2014 a 22 anni: da parte sua Loulou ha ripagato la squadra in questi undici anni costellati di successi, anche con la fedeltà ai colori biancoblu, dal momento che prima del 2025 appunto non ha mai cambiato squadra. Determinante è anche l’operato svolto dal ds della formazione, ovvero Patrick Lefevere, alla guida della Quick-Step ormai dal lontano 2003: è stato lui a puntare su Alaphilippe, avendo subito intravisto il suo talento. Nel corso di questi anni però il loro rapporto ha avuto diversi alti e bassi, soprattutto nelle ultime stagioni.
In seguito allo scarso rendimento di Alaphilippe negli ultimi periodi infatti, Lefevere lo ha attaccato più volte, accusandolo anche di non prendersi abbastanza cura di sé stesso come atleta e di concedersi troppe feste e troppo alcol. Tutto rientrato però, perché come dichiarato qualche mese fa dallo stesso ds belga, le loro strade si separano senza strascichi: “Fa male vederlo andare via, non era solo un corridore ma è come un figlio che stai lasciando andare. Devo ammettere che con lui sono stato un po’ cattivo, in alcune occasioni, e che ho fatto alcune stupide dichiarazioni, ma alcune cose sono state male interpretate. Abbiamo avuto una lunghissima storia insieme, Julian è arrivato da noi quando era molto giovane. Abbiamo dovuto lavorare tantissimo insieme, ma ci siamo anche divertiti molto. Ci lasciamo con una buona intesa e io penso che il suo cuore rimarrà comunque con noi. Loulou è davvero un bravo ragazzo: sono stato duro a volte, ma posso anche dire di aver fatto tanto per lui“.