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Nella seconda classica del pavé della stagione si impone in volata l’ex campione del mondo Mads Pedersen (Trek Segafredo). La corsa è stata caratterizzata da una grandissima azione di Mathieu Van der Poel (Alpecin Fenix), il cui gruppo è stato però ripreso a soli 2 chilometri dal traguardo. Nell’arrivo in volata vittoria dunque per Pedersen, che trova il suo primo successo stagionale dopo il terzo posto di inizio stagione all’Etoile de Besseges.
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Il percorso della classica belga presenta dodici muri e quattro tratti in pavé in 197 chilometri, con l’ultimo muro (Kluisberg) che si trova però a 54 chilometri dall’arrivo. Dopo vari tentativi di fuga infruttuosi il gruppo lascia andare sei corridori: Bodnar e Gamper (Bora-Hansgrohe), De Winter (Intermarché-Wanty-Gobert), Zakharov (Astana-Premier Tech), Paquot (Bingoal-Wallonie Bruxelles) e Hvideberg (Uno-X Pro Cycling). I fuggitivi si portano ad un vantaggio massimo di sette minuti sul gruppo, tirato dall’UAE Emirates e dalla Deceuninck Quickstep. Il gruppo recupera gradualmente sui fuggitivi, portandosi a 3’20’’ a 82 km dal traguardo, quando sul Kanarieberg attacca Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Fenix) seguito da Jhonatan Narvaez (Ineos-Grenadiers). L’olandese e l’ecuadoregno guadagnano sui sei battistrada, portandosi a 2 minuti a meno 72 chilometri, con il gruppo 45 secondi più indietro. Nel giro di pochi chilometri Van Der Poel e Narvaez si portano sotto il minuto di svantaggio dai fuggitivi, mentre il gruppo si trova a 2’15’’.
Tra i corridori in testa sul vecchio Kvaremont (-61 km) allunga De Winter, mentre i cinque compagni di fuga vengono raggiunti da Van Der Poel e Narvaez. De Winter ha dunque 15 secondi di vantaggio sui sette e 1’30’’ sulla prima parte gruppo, frazionatisi sul Kvaremont. De Winter intelligentemente aspetta i sette inseguitori, mentre il gruppo dietro composto da 25 corridori (tra cui Van Avermaet, Stuyven, Asgreen, Trentin, Degenkolb) cerca di organizzare l’inseguimento. Sull’ultimo muro di giornata (Kluisberg, ai meno 54 km) Van der Poel forza l’andatura e in un primo momento riescono a restare con lui solamente Narvaez e Hvideberg; i tre decidono però di aspettare Gamper e Zakharov che rientrano in pochi chilometri.
A 50 km dal traguardo ci sono in testa dunque cinque corridori, con la prima parte del gruppo a 40 secondi. Tra gli inseguitori non c’è grande collaborazione e il distacco infatti sale a 50 secondi ai meno 37 km. Nel gruppetto in seguito all’accelerazione di Matteo Trentin (UAE Emirates) restano in 18, che si portano a 30 secondi dal quintetto di testa a 25 km dal traguardo. Un secondo gruppetto inseguitore si trova a sua volta a 30 secondi di distacco. Ai 15 chilometri dall’arrivo i cinque in fuga passano per la prima volta sotto il traguardo ed entrano nel circuito finale, ma i due gruppi all’inseguimento si trovano ora rispettivamente a 15 e 25 secondi di distacco e la situazione resta aperta a molteplici scenari. In breve avviene il ricongiungimento tra i due gruppetti inseguitori, che si portano a 10 secondi dai cinque a 10 chilometri dal traguardo.
Il gruppo riprende il quintetto di testa a 2 km dal traguardo grazie a una spettacolare tirata di Kasper Asgreen (Deceunick Quickstep). La corsa si decide dunque in volata e ad imporsi è nettamente Mads Pedersen (Trek Segafredo), che tirato perfettamente da Jasper Stuyven vince davanti ad Anthony Turgis (Total Direct Energie) e Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers). Nella top ten anche due italiani, Matteo Trentin, quarto e Sonny Colbrelli, sesto.
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