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Nonostante sia stato sospeso a vita nel 2018, Johan Bruyneel è tornato a parlare in un’intervista alla rivista belga “Eddy”, ripercorrendo gli anni in cui era il manager del team di Lance Armstrong poi finito al centro del noto scandalo legato al doping sistematico. “Non puoi battere gli altri da pulito quando sono tutti drogati – spiega – All’epoca il doping era una delle regole, solo che non era scritta. Non avrei mai pensato che il sistema sarebbe stato così implacabile quando il silenzio è stato rotto, sapevano tutti. I giornalisti ma anche i vertici dell’UCI e il fatto che abbiano messo la regola del 50% dell’ematocrito lo dimostra.” Bruyneel non usa mezzi termini: “Serviva qualcuno da sacrificare, un esempio molto conosciuto a livello mediatico. Io e Armstrong siamo stati i bersagli ideali per le autorità dell’antidoping.”
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