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Ivan Basso, ex ciclista varesino ha commentato le parole di Lance Armstrong, dopo la prima puntata del documentario dedicato alla vita e carriera dell’ex ciclista texano che avrebbe parlato di disparità di trattamento da parte dei media tra il suo caso, quello Jan Ullrich e Marco Pantani rispetto a Ivan Basso, George Hincapie, Rolf Aldag o Erik Zabel. Basso ha affermato di aver avuto un ottimo rapporto con Armstrong, anche al di fuori del ciclismo: “Francamente non ho visto il documentario e non so se si sia espresso in quel modo. Da parte mia posso solo dire che a Lance sono e sarò sempre grato, perché con me si è sempre comportato non solo bene, ma benissimo. Quando mia mamma Nives si ammalò di cancro, lui si fece in quattro per darci una mano. Stessa cosa quando il problema toccò a me nel 2015. Cosa posso dirle, con me è stato davvero generoso e disponibile”. Inoltre, è tornato anhe sulla sua squalifica di due anni: “Io nel ciclismo ho fatto tante cose belle e meno belle. Nel 2006 sono stato coinvolto nell’Operacion Puerto, e per questo sono stato messo spalle al muro: ho confessato le mie colpe e ho pagato con due anni di squalifica. Dal paradiso sono finito all’inferno, adesso da oltre quindici anni lavoro con impegno nel mondo del ciclismo”.
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