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Il ciclismo su strada italiano si appresta a vivere una stagione 2022 che si prospetta divisa tra certezze e incognite. Il 2021 ormai agli sgoccioli ha infatti fornito indicazioni contrastanti al movimento azzurro, che ha sì raccolto successi di primissimo piano ma che allo stesso tempo si è dimostrato in difficoltà in determinati settori e soprattutto in ottica futura. Tra certezze e incognite quindi è alle porte una nuova stagione, che apre anche ad un “triennio” olimpico verso Parigi 2024.
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LE CERTEZZE – Non si può che cominciare da Filippo Ganna. Autentico dominatore delle cronometro, la sua conferma in maglia iridata ha rappresentato un risultato straordinario e soltanto un percorso davvero troppo selettivo gli ha impedito di prendersi anche una medaglia olimpica a Tokyo. Fuoriclasse anche in pista, nelle prove in linea ha margini di miglioramento forse non del tutto noti nemmeno a lui. Insieme al piemontese l’altro grande protagonista del 2021 azzurro è stato Sonny Colbrelli, entrato nella Leggenda con il trionfo nel fango della Parigi-Roubaix dopo i titoli di campione italiano ed europeo nei mesi precedenti. A 31 anni compiuti adesso il bresciano è chiamato a confermarsi ai massimi livelli, in primis nelle Classiche del Nord da lui tanto amate.
LE INCOGNITE – Al momento però sembra mancare un adeguato ricambio generazionale nei Grandi Giri, le corse di tre settimane che vedono gli italiani in difficoltà quando si tratta di far classifica. Il meraviglioso secondo posto di Damiano Caruso al Giro d’Italia rischia di illudere e si tratta senza dubbio di un più che meritato premio alla carriera per il 34enne ragusano, che però non può certo rappresentare una garanzia nel breve o medio termine. La carta di identità gioca ancor meno a favore di Vincenzo Nibali, a cui il ciclismo italiano continua ad aggrapparsi quando si parla di speranze di classifica. Lo Squalo, che ha da poco compiuto 37 anni, cercherà una nuova giovinezza nel ritorno all’Astana. La squadra kazaka del resto ha condotto un mercato importante, con un altro azzurro di assoluto valore come Gianni Moscon che cercherà la definitiva esplosione di un talento indiscutibile ma mai davvero continuo fino ad oggi. E c’è un’intera generazione di ciclisti esperti, ormai veterani, che sembrano costretti a “portare la carretta” in attesa di quel richiamo generazionale che stenta ad arrivare: dai velocisti Viviani e Nizzolo ai corridori più completi come Trentin, Ulissi e De Marchi.
I GIOVANI – Ma chi sono i corridori giovani da cui potersi attendere una crescita verso il definitivo salto di qualità nel 2022? Tra i nomi più attesi ci sono probabilmente quelli di Andrea Bagioli e Lorenzo Rota, ma anche Alessandro Covi ha messo in mostra qualità interessanti. Passerà al professionismo anche il campione mondiale Under 23 Filippo Baroncini, mentre cercheranno di proseguire il loro percorso di crescita tra i grandi anche Antonio Tiberi, Giovanni Aleotti e Andrea Piccolo, che dopo i problemi di salute dei mesi scorsi cercherà un rilancio.
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