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Ha avuto inizio lo studio del percorso dei Mondiali di ciclismo che si svolgeranno a Glasgow tra il 5 e il 13 agosto. I ct Daniele Bennati, Marco Velo, Paolo Sangalli e Marino Amadori hanno infatto svolto il sopralluogo in Scozia e pedalato sulle strade che assegnerann i titoli iridati.Â
“L’ho fatto in bicicletta perché alcuni tratti, nella viabilità ordinaria, sono a senso unico e pertanto l’unico modo per farli era in bici – analizza Bennati -. La distanza (circa 274 km, ndr) è degna di un Mondiale. I primi 130 km in linea saranno in una zona aperta e il vento giocherà un ruolo fondamentale. A livello altimetrico non ci sono grandi difficoltà , mentre il circuito (14 km da affrontare 10 volte, ndr) è molto nervoso. Tanti piccoli strappi che renderanno la corsa veloce e impegnativa, soprattutto nella parte finale. Le tantissime curve, ben 42, che si dovranno affrontare costringeranno a rilanciare la velocità . Non è un percorso da scalatori, ricorda una classica del Nord. Serviranno passisti veloci – conclude – gente capace di cambiare ritmo e andare forte sulla distanza”.
“Per quanto riguarda le prove individuali, il percorso è da specialisti, molto lineare, leggermente mosso nel finale con lo strappo al Castello di Stirling sul pavé (circa 900 metri, ndr) che sarà probabilmente decisivo – sottolinea il ct crono, Velo – Le distanze sono esigenti: 48 km per i pro, 36 per U23 e donne, 23 km per juniores maschile e 13 per juniores femminile”. Discorso diverso per quanto riguarda la staffetta mista, che ha sempre regalato medaglie alle nostre formazioni: “Ci sono troppe curve e non esalta l’attitudine degli specialisti. Sarà molto fisico: bisognerà studiarlo bene e sfruttare al meglio la possibilità che avremo di provarlo nei giorni precedenti”.
“Un circuito adatto a cicliste complete e veloci, come ad esempio Elisa Balsamo. Fortunatamente di atlete con simili caratteristiche in Italia ne abbiamo diverse. Elisa Longo Borghini potrebbe fare bene: la sua qualità è imprescindibile per la Nazionale – sottolinea il ct Sangalli -. Il tratto in linea di 62 km presenta molti saliscendi, anche se il fondo stradale è brutto. Sarà importante farsi trovare sempre nelle prime posizioni del gruppo, perché ci saranno numerosi rilanci a causa delle tantissime curve e degli strappi corti ma esplosivi. Senza contare l’incognita vento, che avrà meno importanza nella parte cittadina ma nei chilometri iniziali potrebbe mettere in difficoltà . Il circuito non è adatto ai recuperi”.
Infine Amadori, ct under 23: “Sembra un labirinto con tutte queste curve; molto tecnico, un susseguirsi di ondulazioni, con strappi brevi e tanti rilanci. Occhio al clima: lo considero particolare già senza pioggia, figuriamoci con il maltempo”.
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