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Il Giro d’Italia è ormai alle porte, prenderà il via sabato 11 maggio da Bologna, ed è giunto il momento di capire chi potrà ambire al Trofeo Senza Fine. La 102° Corsa Rosa si presenta senza un vero favorito ma con 5-6 corridori che possono puntare a indossare la maglia rosa a Verona.
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GIRO D’ITALIA 2019: IL MONTEPREMI
L’ago della bilancia della gara potrebbero essere le tre, non facili, cronometro: quella inaugurale con arrivo a San Luca, quella finale, a Verona, che potrebbe decretare il vincitore del Giro e la Riccione-San Marino che potrebbe infliggere distacchi pesanti tra gli specialisti delle prove contro il tempo e gli scalatori che non sanno difendersi nelle sfide contro le lancette. Ecco perché i favoritissimi potrebbero essere Tom Dumoulin e Primoz Roglic. L’olandese, quest’anno, ha gareggiato poco ma la corsa italiana si adatta alle sue caratteristiche e vorrà provare a vincerla, di nuovo. L’uomo della Jumbo Visma, invece, è stato chirurgico in questo inizio di stagione trionfando alle tre corse a tappe di una settimana a cui ha partecipato: UAE Tour, Tirreno-Adriatico e il recente Romandia. Partono, però, con i gradi dei grandi protagonisti anche Miguel Angel Lopez, Vincenzo Nibali e Simon Yates. Il britannico torna, a un anno di distanza, sulle strade del Giro e, nonostante in questa prima parte di annata non abbia brillato, vuole riprendere da dove ha lasciato nel 2019 e vincere la Corsa Rosa. Nibali arriva da buone prestazioni a Tour of the Alps e Liegi a dimostrazione del fatto che è sorretto da una buona preparazione. Dalla parte dello Squalo anche una squadra costruita su misura con Pozzovivo e Caruso in veste di angeli custodi. Lopez, invece, è dal Catalogna (che ha vinto) che non corre. Il colombiano è voluto rimanere il più a lungo possibile in patria per preparare, nel suo “habitat”, il Giro. Si hanno, però, poche certezze sulla sua condizione nella prima settimana e in quest’anno, alla Corsa Rosa, sarà importante non perdere terreno fin da subito.
GIRO D’ITALIA 2019: I VELOCISTI PIU’ ATTESI
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Loro potrebbero essere i cinque grandi contendenti al trono ma non vanno dimenticati Landa e Carapaz, quest’ultimo capace di concludere quarto alla sua prima partecipazione. Il basco, invece, non brilla come ai tempi Astana e Sky ma vorrà puntare, come minimo, al podio. Jungels, Majka, Zakarin e Mollema, seppur nelle gerarchie partano più dietro sono sempre clienti scomodi e cercheranno il risultato di prestigio. Da tenere d’occhio: Formolo per capire, dopo un’ottima Liegi, fino a dove può spingersi in classifica, Kangert che dovrebbe essere l’uomo di punta della EF e punterà a una top 10 e il giovane Ciccone che potrebbe tentare la generale o mettersi al servizio di Mollema. Menzione a parte per Chaves che ha il talento per stare con i primi ma da qualche stagione continua ad avere noie fisiche e personali che non lo fanno brillare. Se dovesse stare bene potrebbe fare la sua corsa, in caso contrario si sacrificherà per i sogni rosa di Yates. La seconda soluzione sembra quella più accreditata. La vecchia Sky, ora Team Ineos, perde in un colpo solo Moscon e Bernal. Il noneso non ha mai brillato quest’anno, il colombiano invece è stato vittima di una frattura alla clavicola. I capitani designati, quindi, nel team britannico potrebbero essere Sivakov e Geoghegan, protagonisti al Tour of the Alps, ma (forse) ancora troppo acerbi per fare i capitani in un grande giro. Ambiranno comunque a una top ten e magari a vincere qualche tappa da fuori classifica.
BORSINO DEI FAVORITI
***** Roglic, Dumoulin
**** Lopez, Nibali, Yates S.
*** Landa, Carapaz, Majka, Jungels, Zakarin, Mollema, Oomen
** Formolo, Kangert, Chaves, Sivakov, Navarro, Ciccone, Gallopin
* Masnada, O’Connor, Geoghegan Hart,
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