Sembra sempre più in salita la strada del rientro per Chris Froome verso il Tour de France 2020. Il britannico del Team Ineos, reduce dalla terribile caduta al Giro del Delfinato dello scorso giugno dove riportò gravi fratture femore, gomito, costole e anca, ha infatti lasciato il ritiro del team dopo soltanto due giorni. A quanto è emerso Froome non riesce a tenere il ritmo dei compagni di squadra in strada, per problemi che non sono stati resi noti ma che evidentemente hanno a che fare con l’incidente sulle strade francesi e il lungo percorso di recupero. In seno al Team Ineos i dirigenti non hanno molta fiducia nel recupero ai massimi livelli del vincitore di quattro Tour de France, che aveva come obiettivo dichiarato quello di tornare per competere a caccia di un quinto trionfo sui Campi Elisi che sarebbe davvero storico.
In virtù di tutto questo il Team Ineos ha sconvolto i piani di tutti i propri capitani, a cominciare da Egan Bernal. Il giovane colombiano voleva a tutti i costi correre il Giro d’Italia ma sarebbe stato obbligato a puntare tutto sulla conferma del Tour de France vinto nel 2019. La Grande Boucle sarà con ogni probabilità terreno di caccia anche per Geraint Thomas, altro corridore inizialmente previsto al via del Giro. Il Team Ineos sa di dover e voler puntare tutto sulla corsa economicamente e mediaticamente più importante e vuole presentare al via i vincitori delle ultime due edizioni. Per quanto riguarda il Giro d’Italia, il capitano unico e designato sembra destinato ad essere il detentore in carica della maglia rosa Richard Carapaz, alla prima stagione con la corazzata inglese.
Non resta quindi che attendere gli sviluppi delle prossime settimane, quando dovrebbe emergere con più chiarezza qualche dettaglio sulla situazione legata a Chris Froome e al suo stato di salute.