Quanto conta la fame di successo! Giacomo Nizzolo aveva voglia di vendetta, di quella che fa spingere più forte sui pedali. L’ha messa tutta in corsa, non risparmiandosi e imponendosi così nel campionato italiano a Darfo Boaro Terme. Il corridore della Trek-Segafredo ha preceduto un ottimo Gianluca Brambilla e l’eterno Filippo Pozzato, già campione nazionale in linea nel 2009.
Nizzolo si scrolla di dosso la fama di eterno secondo e la delusione dell’ultima tappa del Giro d’Italia, quando aveva alzato le braccia sul traguardo di Torino, ma era stato declassato dalla giuria a causa di una presunta irregolarità in volata. Per lui, questo tricolore arriva comunque a coronamento di una stagione ottima, impreziosita anche dalla vittoria della maglia rossa di miglior velocista alla corsa rosa.
L’edizione 2016 del campionato italiano è stata molto movimentata. Tutti i 228 chilometri di corsa sono stati caratterizzati da una grande incertezza, dovuta alla relativa semplicità del percorso e alla mancanza di un vero e proprio favorito della vigilia. Il campione uscente Vincenzo Nibali, infatti, aveva deciso nei giorni scorsi di non prendere parte alla prova, visto anche il tracciato poco adatto alle sue caratteristiche. Lo Squalo di Messina si rivedrà al Tour de France nel prossimo fine settimana, con il compito di aiutare il compagno di squadra Fabio Aru (che oggi ha corso bene, ma senza prendere rischi).
La prima parte della corsa è stata caratterizzata dalla lunga fuga di Michele Scartezzini (Team MGKvis), Davide Leone (D’Amico-Bottecchia), Alessandro Tonelli (Bardiani CSF) e Giorgio Cecchinel (Androni Giocattoli). Ripresi i fuggitivi, poi, c’è stata grande bagarre, con i corridori della Lampre (correvano per il capitano Diego Ulissi e potevano contare anche su Sasha Modolo per una soluzione allo sprint) che hanno faticato per tenere compatto il gruppo.
Decisivo l’ultimo passaggio sul Mür di Cornaleto, a quattro chilometri dall’arrivo, quando Gianluca Brambilla ha rotto gli indugi, attaccando sia in salita, sia nella successiva discesa. L’ex maglia rosa del Giro 2016, però, ha subito la straordinaria rimonta di Nizzolo, in un’inedita versione da passista.
Nell’ultimo chilometro, i due (con un vantaggio rassicurante sugli inseguitori) si sono prima studiati per un centinaio di metri, e poi hanno lanciato la volata. Non c’è stata storia, a questo punto: Nizzolo, decisamente superiore allo sprint, ha lasciato sul posto Brambilla, trionfando a mani alzate.
“Indossare il tricolore è un’emozione particolare – ha detto Nizzolo al termine della tappa – specialmente se viene dopo tanti piazzamenti. Qui ho tanti amici ed è stato bello dar loro questa soddisfazione. Ogni volta che guarderò questa maglia, avrò uno stimolo in più”. Il neo-campione italiano, poi, è lucido anche nell’analisi del momento chiave della corsa: “Ho capito realmente di potercela fare all’ultimo chilometro, quando ho visto che gli altri erano troppo indietro per raggiungerci. Lo sprint, poi, ha dimostrato la mia buona condizione in questo momento”.
Soddisfatto anche la medaglia d’argento Gianluca Brambilla, mentre il veterano Filippo Pozzato riparte dal terzo posto per guardare in avanti: “Il percorso di Rio non è adatto alle mie caratteristiche, ma spero che questo mio momento di forma possa convincere il ct Davide Cassani a contare su di me per i prossimi Campionati del Mondo in Qatar”.
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