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“Sono stufo, letteralmente stufo e con i nervi a fior di pelle. Ho ancora male alla gola dal troppo urlare e inveire contro l’ennesimo automobilista durante l’ennesimo ‘quasi incidente’ in cui sono stato coinvolto oggi. Non ce la faccio più”. Il corridore del team CCC Alessandro De Marchi, trentatreenne tra i più talentuosi e noti ciclisti italiani, ha rischiato di essere investito domenica mattina mentre si recava in bici nel centro di Buja, suo paese di origine. Questo il racconto sui social di quanto accaduto: “Una Audi mi passa, al triplo della mia velocità, sfiorandomi per una questione di centimetri, ripeto centimetri e la sua risposta è stata ‘Non ti ho mica toccato, vai a cagare'”.
Quindi lo sfogo di De Marchi e l’accorato appello agli automobilisti: “Caro automobilista ignorante, il ‘toccarmi’ di cui parlavi, nella migliore delle ipotesi mi avrebbe mandato dritto all’ospedale o su una carrozzina, nella peggiore dritto in una bara! Mi hai quasi ammazzato per arrivare prima all’edicola! Davvero merito di morire perché vi ho momentaneamente ostacolato? Riflettete: potete uccidere con un’auto! E non ucciderete un semplice ciclista: ucciderete un marito, una moglie, un padre o una madre, un amico. Ripeto: ucciderete”.
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