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La UK Anti-doping (Ukad) e la British Cycling stanno collaborando con Wada in relazione alle accusa di un test antidoping anomalo da parte di un ciclista nel 2010. L’accusa è che Ukad abbia permesso a British Cycling di condurre una propria indagine l’anno successivo dopo che un individuo ha avuto in un campione una quantità insolita di nandrolone, uno steroide vietato, in un test fuori competizione. Da qui la decisione di collaborare con Wada. “Stiamo lavorando con l’Agenzia mondiale antidoping per indagare sui reclami relativi a test privati ​​effettuati da British Cycling nel 2011. L’Ukad sta esaminando gli archivi per confermare le decisioni che sono state prese nel 2011 seguendo il giusto processo stabilito dalla Wada”, ha spiegato un portavoce dell’agenzia antidoping britannica.
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“Non siamo in grado di fornire un commento completo su questa storia in questa fase poiché gli eventi si sono svolti più di 10 anni fa e nessuno dei dirigenti coinvolti lavora ancora per British Cycling. Stiamo esaminando tali documenti archiviati che esistono da questo periodo e, sebbene questo non sia un processo semplice o rapido, condivideremo i risultati con le parti interessate”, ha spiegato la British Cycling. L’organismo avrebbe condotto i propri test in un laboratorio non Wada, senza trasmettere i risultati a Ukad.
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