Ieri l’oro olimpico nella prova in linea e a cronometro Remco Evenepoel è finito in ospedale e sotto i ferri per colpa di una portiera aperta di un furgone senza guardare. L’Associazione Corridori ciclisti Professionisti Italiani, che di recente ha festeggiato l’ingresso del metro e mezzo per il sorpasso sicuro nel codice della strada, ha scritto in una nota all’Ordine dei Giornalisti per chiedere una maggiore attenzione nel descrivere eventi come quello portato alla ribalta dal fuoriclasse belga e che ogni giorno rappresentano un rischio per chi usa la bicicletta. Il dooring, così si chiama quando qualcuno apre la portiera dell’auto senza controllare e un ciclista ne rimane vittima, è un pericolo che ha causato numerose vittime, tra cui di cui abbiamo notizia si chiamava Francesco Caputo, morto a Milano, a 35 anni. Anche in quel caso la colpa dell’impatto fatale non è stata del ciclista ma di chi guidava il mezzo a motore e ha aperto lo sportello di scatto senza fare attenzione, ma la colpa venne attribuita all’utente debole della strada. “Comprendiamo la velocità con cui si è costretti spesso a lavorare nelle redazioni, ma riteniamo fondamentale che si faccia maggiore attenzione alla scelta delle parole e dei titoli dati alle notizie. L’Italia è il paese con più morti per chilometro pedalato in Europa, chiediamo l’aiuto di giornaliste e giornalisti per diffondere una cultura del rispetto alla vita quanto mai necessaria. Con i loro articoli, le storie che scelgono di raccontare e il modo in cui le riportano sui giornali, in tv, in radio e sul web possono contribuire a fermare la strage quotidiana sulle nostre strade”, commenta il presidente di Accpi Cristian Salvato.
Associazione ciclisti ai giornalisti: “Comunicare meglio le notizie di violenza stradale”
Remco Evenepoel - Foto JASPER JACOBS/Belga/Sipa USA