Al termine di una delle edizioni più incerte e combattute di sempre, il 28 maggio 2017 Tom Dumoulin ha vinto il Giro d’Italia numero 100 diventando il primo olandese di sempre a trionfare nella classifica finale della Corsa Rosa. Una vittoria meritata ma estremamente sofferta, conquistata solamente all’ultima tappa superando Nairo Quintana grazie alla cronometro di 29,3 chilometri dall’autodromo di Monza fino all’arrivo in Piazza Duomo a Milano. Si è trattato della terza volta che la maglia rosa ha cambiato padrone proprio nella frazione finale grazie alla cronometro: nel 1984 Moser superò Fignon, mentre nel 2012 e sempre a Milano Hesjedal ebbe la meglio su Joaquim Rodriguez.
Alla vigilia della cronometro finale la situazione è davvero apertissima: due giorni prima Quintana aveva sfilato proprio a Dumoulin la maglia rosa nella tappa di Piancavallo, dopo che l’olandese l’aveva indossata per dieci giorni consecutivi. Dumoulin addirittura inizia l’ultima tappa da quarto della generale: Quintana infatti è in rosa con 39″ su Vincenzo Nibali e 43″ su Thibaut Pinot, mentre l’olandese paga 53″. Nelle prove contro il tempo non sono previsti abbuoni, quindi Dumoulin è chiamato a sfruttare tutte le sue qualità da cronoman per ribaltare il Giro.
Nelle prime fasi di corsa c’è l’ottima prova di un altro olandese, Jos Van Emden, che infatti vincerà la tappa senza comunque incidere minimamente sulla classifica. Si parte in ordine inverso, quindi Dumoulin è il primo dei quattro a scattare dall’Autodromo: basta il primo terzo di gara per far capire a tutti che il Giro sta prendendo la via dei Paesi Bassi. All’intermedio posto al km 8,8 infatti Dumoulin infligge già 17″ a Nibali, 26″ a Pinot e addirittura 31″ su Quintana che palesa tutti i suoi limiti a cronometro.
Pochi chilometri dopo arriva già il sorpasso “virtuale”, Dumoulin continua a spingere a tutta e sfiora la vittoria di tappa chiudendo al secondo posto a 15″ da Van Emden. Non c’è storia: Quintana perde 1’24” dal rivale e riesce a mantenere il secondo posto in classifica per soli nove secondi su Nibali, che limita maggiormente i danni perdendo 54″ da Dumoulin. Si tratta del secondo podio più ravvicinato della storia del Giro, con Quintana a 31″ dal vincitore e Nibali a 40″. Più vicini chiusero solamente Merckx, Baronchelli e Gimondi nel 1974.