L’8 maggio è probabilmente una delle date sportivamente più care a Paolo Bettini, che esattamente quindici anni fa realizzava uno dei suoi sogni: vincere una tappa al Giro d’Italia e vestire la maglia rosa. L’impresa riesce al “Grillo” livornese alla prima tappa in linea dell’edizione 2005 della Corsa Rosa, la Reggio Calabria-Tropea di 208 chilometri. La sera prima il Giro era scattato con lo spettacolare ma brevissimo cronoprologo di 1100 metri sul lungomare, che aveva assegnato all’australiano Lancaster la prima “rosa”.
Bettini si presentava al via del Giro per la prima volta dal 2002 e lo faceva da campione olimpico in carica e plurivincitore di Classiche Monumento e della Coppa del Mondo. Eppure mancava ancora l’acuto nella corsa più bella e affascinante per un corridore italiano. L’occasione è di quelle veramente ghiotte: le squadre dei velocisti, in particolare la Fassa-Bortolo di Alessandro Petacchi e la Davitamon di Robbie McEwen, puntavano al traguardo e al simbolo del primato, ma l’arrivo di Tropea ben si sposava con le caratteristiche da scattista di Bettini.
All‘ultimo chilometro inizia infatti uno strappo di circa 400 metri che nel primo tratto raggiunge anche il 15% di pendenza. Bettini non si fa pregare e attacca, allungando prepotentemente sul resto del gruppo per poi resistere nelle ultime centinaia di metri andando a vincere a braccia alzate davanti a McEwen e Petacchi. Il toscano fa sua anche la maglia rosa, che vestirà in quel Giro per quattro giorni alternandosi per due volte con Danilo Di Luca. Una volta tagliato il traguardo, è lo stesso Bettini a spiegare perchè si tratti di una vittoria davvero speciale: “Da bambino mio padre mi portava a veder passare il Giro. Guardavo la maglia rosa con occhi sgranati. L’ho sognata fin da quando ero bambino. Da corridore ho impiegato nove anni per raggiungerla. Ma è stato bellissimo.”
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