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Nei giorni in cui il Tour de France 2020 viene rinviato a fine estate a causa dell’emergenza Coronavirus, il ricordo ci permette di fare un salto indietro di vent’anni per tornare con la memoria all’edizione 2000 della Grande Boucle che regalò agli appassionati emozioni di ogni genere soprattutto grazie al ritorno di Marco Pantani. Dopo il caos del 1999 con l’allontanamento dal Giro d’Italia dopo la tappa di Madonna di Campiglio, il Pirata torna alle corse dopo un anno: la condizione fisica al Giro però è scadente così Pantani soffre enormemente ma trova comunque il modo di aiutare in modo decisivo il capitano (poi vincitore) Stefano Garzelli sulle Alpi.
Lo scalatore di Cesenatico si presenta così al Tour de France, dove ben presto si scontra con lo statunitense e campione in carica Lance Armstrong. Sebbene il tempo sia stato giudice e le sentenze di doping abbiano di fatto cancellato la carriera del texano, i due danno vita a scontri memorabili. Quell’anno il Tour propone prima di Pirenei, dove Pantani perde già molto terreno mentre Armstrong conquista la maglia gialla.
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Il 13 luglio, dopo il primo giorno di riposo, la corsa arriva in vetta al mitico Mont Ventoux. Sulle prime rampe della salita Pantani si stacca, lasciando presagire un’altra giornata difficile. Il romagnolo però non ci sta e con straordinaria caparbietà rientra sul gruppo dei migliori e addirittura scatta in faccia ai migliori della generale, Armstrong incluso. Non è un solo scatto, ma una serie di allunghi che sfibrano le resistenze di tutti tranne uno: ovviamente Lance Armstrong, che stacca il principale rivale Jan Ullrich e si lancia con forza all’inseguimento di Pantani raggiungendolo. I due affrontano insieme gli ultimi chilometri e nel finale la logica vorrebbe la vittoria di tappa di Pantani, con Armstrong che rafforza la sua leadership in classifica.
Così avviene: Pantani vince sul Mont Ventoux e si riscatta dopo mesi di difficoltà e di lotta anche con la depressione. Armstrong, inizialmente autore di un gesto lodevole, dichiara però apertamente di aver lasciato vincere l’avversario volontariamente. Per il Pirata è un vero e proprio affronto, qualcosa che non può accettare e a cui può rispondere solo sulla strada: tre giorni dopo ci sono le Alpi con l’arrivo di Courchevel e Marco stacca tutti, Armstrong incluso, andando a vincere in solitaria.
Pantani però è un eroe romantico, in un certo senso appartiene quasi ad un’altra epoca e non si può accontentare: dopo le difficoltà iniziali era risalito fino al nono posto in classifica generale e nella tappa successiva prova a far saltare il banco andando all‘attacco a 130 km dall’arrivo di Morzine. Stavolta la magia non riesce e la giornata finirà con il ritiro, ma le emozioni restano e arrivano anche laddove i risultati non sono quelli sperati.
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