5 giugno 1999, Madonna di Campiglio. Bastano queste pochissime parole per far riaffiorare nei ricordi di migliaia di tifosi e appassionati l’inizio della fine di Marco Pantani, fino a quel punto dominatore del Giro d’Italia e costretto a lasciare la Corsa Rosa in seguito ad analisi che nel corso degli anni hanno sempre più alimentato ombre e dubbi su quanto possa essere realmente successo.
Il giorno prima va in scena la ventesima tappa del Giro, da Predazzo a Madonna di Campiglio. Pantani è già in maglia rosa: aveva conquistato una prima volta il simbolo del primato vincendo sul Gran Sasso, ma Jalabert si era ripreso la testa della generale grazie alla cronometro di Ancona. Il Pirata però aveva di nuovo conquistato la maglia rosa grazie all’azione sul Fauniera nella quattordicesima tappa, vinta da Paolo Savoldelli.
Il bergamasco, insieme al conterraneo Ivan Gotti, risultano essere i due principali avversari di Pantani che però vince ad Oropa al termine di una straordinaria rimonta e chiude secondo a Lumezzane. La cronometro di Treviso riporta Savoldelli a 44″ dal romagnolo, ma il giorno dopo Pantani domina sull’Alpe di Pampeago e si presenta a Predazzo con 3’42” sul “Falco” e 4’53” su Gotti. Il 4 giugno va in scena l’ennesimo show di Pantani, che si invola sulla salita finale e sembra chiudere definitivamente il Giro: trionfa a braccia alzate tra due ali di folla e porta il suo vantaggio in classifica generale a 5’38”.
Il mattino dopo però la carovana del Giro si sveglia con la peggior notizia possibile: le analisi hanno rilevato nel sangue di Pantani un tasso di ematocrito pari al 52%, sopra la soglia consentita. Il Pirata viene quindi allontanato dalla corsa e sospeso in via precauzionale per 15 giorni, la Mercatone Uno abbandona il Giro e Savoldelli si rifiuta di indossare la maglia rosa, che al termine della giornata sarà sulle spalle di Ivan Gotti il quale vincerà il Giro 1999.
Negli anni a seguire emergeranno testimonianze, voci e ricostruzioni che si ricollegheranno non solo a Madonna di Campiglio ma anche alla tragica morte del Pirata che ancora oggi rimane almeno parzialmente avvolta nel mistero. E’ l’inizio della fine e Pantani sembra capirlo già quel mattino stesso, durante le sue breve dichiarazioni: “abbiamo toccato il fondo. Rialzarsi sarà per me molto difficile.”