Amarcord

L’angolo del ricordo: la doppietta Mondiale di Paolo Bettini

L’angolo del ricordo del ciclismo continua nel segno di Paolo Bettini, assoluto mattatore nelle corse di un giorno del primo decennio degli anni duemila. Il “Grillo” ha infiammato i cuori di milioni di appassionati con tante vittorie: tante Classiche, tre classifiche di Coppa del Mondo e poi l’apoteosi con l’oro olimpico di Atene 2004. Manca però ancora un titolo mondiale alla bacheca di Bettini, per completare davvero l’opera ed entrare a pieno titolo tra i grandissimi. Il toscano c’era andato vicino a Lisbona 2001, quando era stato secondo alle spalle di Freire, oltre che ad Hamilton 2003 quando aveva chiuso quarto nella gara vinta da Astarloa.

Il nuovo assalto alla maglia iridata arriva il 24 settembre 2006, sulle strade austriache di Salisburgo. Bettini in quella stagione aveva già vinto la classifica a punti del Giro d’Italia e il titolo italiano, rifinendo la condizione alla Vuelta di Spagna dove aveva anche vinto una tappa prima di ritirarsi come di consueto in rifinitura al Mondiale.

Paolo è senza dubbio tra i favoriti, ma lo spauracchio in caso di arrivo allo sprint è il campione mondiale in carica Tom Boonen. Nel corso della gara varie nazionali provano a fare selezione, tra cui anche l’Italia: il percorso però non è durissimo e tutti i tentativi vengono annullati dal gruppo. Si arriva così nel finale con un gruppo numeroso e compatto all’ultimo chilometro. Il momento decisivo è in prossimità dell’ultima curva: gli spagnoli Samuel Sanchez ed Alejandro Valverde attaccano per anticipare il gruppo, ma alla loro ruota si attaccano anche Erik Zabel e Paolo Bettini. I quattro anticipano il resto del plotone e Bettini è grandissimo nello sprint ristretto saltando Zabel a pochi metri dal traguardo e coronando così il suo sogno iridato. La ciliegina sulla torta è amarissima ma arriverà poi con il trionfo al Giro di Lombardia, dedicato al fratello Sauro scomparso pochi giorni prima in un incidente stradale.

Passano dodici mesi e Bettini si pone un obiettivo ancora più ambizioso: concedere il bis a Stoccarda 2007. Dopo una stagione con meno acuti rispetto alla precedente e con il dolore per la morte del fratello ancora molto forte, Bettini si presenta alla rassegna iridata da campione uscente ma con un clima ostile. La settimana iridata è un susseguirsi di veleni e tensioni, che forse danno anche una carica in più al campione livornese. Il percorso di Stoccarda è decisamente più duro rispetto a quello di Salisburgo e l’Italia fa la voce grossa: un attacco di Rebellin insieme al russo Kolobnev permette a una ventina di corridori di prendere il largo.

Nell’ultimo giro è Bettini in prima persona a prendere l’iniziativa, con almeno tre allunghi decisivi che alla fine scremano il gruppetto a soli cinque battistrada: con l’azzurro rimangono lo stesso Kolobnev, poi Stefan Schumacher, Frank Schleck e Cadel Evans. L’arrivo è posto al termine di una salita di quasi 3000 metri: Kolobnev prova ad anticipare tutti, ma Bettini salta Schumacher e negli ultimi metri allunga a conquistare uno straordinario bis Mondiale. Paolo diventa così il quinto corridore della storia a confermare il titolo iridato, il secondo italiano dopo Gianni Bugno nel 1992. Per trovare un altro corridore in grado di una tale impresa bisogna tornare a Rik Van Looy (1960-1961). Solo Peter Sagan farà poi meglio, con tre titoli mondiali consecutivi come mai nessun altro.

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