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Il mese di maggio per gli appassionati di sport equivale al momento dei verdetti nella maggior parte delle competizioni di squadra, ma maggio è anche il periodo in cui scatta la corsa ciclistica più amata dagli italiani, il Giro d’Italia. Quest’anno la partenza era in programma il 9 maggio, ma a causa delle pandemia di Covid-19, è stata rinviata a data da destinarsi.
Uno dei grandi protagonisti della corsa rosa sarebbe stato sicuramente Elia Viviani, già vincitore nel 2018 della maglia ciclamino che spetta al leader della classifica a punti. Il veneto, passato recentemente alla Cofidis, non è stato, invece, molto fortunato nel Giro dello scorso anno, ma è riuscito comunque ad ottenere un successo di grande prestigio, laureandosi campione europeo di ciclismo su strada nella competizione continentale disputata ad Alkmaar, in Olanda.
Quest’oggi ripercorriamo il trionfo dell’azzurro, raggiunto grazie ad un vero e proprio capolavoro di tutta la squadra guidata dal ct Davide Cassani.
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Il 2019 di Elia Viviani, come detto, inizia col botto al Giro d’Italia, dove vince ben quattro tappe e conquista la maglia ciclamino; inoltre, qualche settimana più tardi, al Tour de France, ottiene il suo primo successo nella Grande Boucle, a cinque anni di distanza dalla sua prima ed unica partecipazione.
Il grande obiettivo del ciclista veneto, però, resta la maglia di campione europeo, sfuggitagli per un soffio nel 2017, quando Alexander Kristoff lo batté allo sprint finale. L’11 agosto Viviani arriva all’appuntamento di Alkmaar in un ottimo stato di forma, certificato anche dalla vittoria della Ride London – Surrey Classic, centrata una settimana prima davanti all’irlandese Sam Bennett.
Elia viene scelto dal ct Davide Cassani come capitano della Nazionale Italiana per la corsa in linea, nonostante in squadra ci sia anche il campione in carica Matteo Trentin. La strategia attesa alla vigilia sembrerebbe essere quella di attendere una volata di gruppo per lanciare lo sprint dell’azzurro a circa 150 metri dal traguardo ma, a sorpresa, Cassani stupisce tutti con un piano d’attacco completamente diverso.
A poco meno di 70 chilometri dalla conclusione, infatti, Davide Ballerini e Matteo Trentin si rendono protagonisti di un’importante azione, con cui portano via un gruppo di 13 corridori, tra i quali figurano anche Simone Consonni, Davide Cimolai ed Elia Viviani. Il team italiano, dunque, può vantare una vera e propria supremazia in testa alla gara, mentre il favoritissimo Dylan Groenewegen resta bloccato nel plotone degli inseguitori.
Quando mancano 25 chilometri al termine, per Elia, giunge il momento di entrare in azione personalmente e, infatti, dà un bello strappo che gli consente di ridurre il gruppo dei fuggitivi a soli due avversari, il tedesco Pascal Akermann e il belga Yves Lampaert.
Per gran parte del tragitto i tre si aiutano vicendevolmente, dandosi cambi regolari, ma negli ultimi tre chilometri ognuno inizia a cercare l’allungo decisivo attraverso una serie di attacchi. Ackermann mostra segni di cedimento e, poco dopo, alza bandiera bianca, lasciando i soli Viviani e Lampaert a contendersi il titolo.
Il belga conosce bene la velocità dell’atleta veneto, suo compagno di squadra nella Deceuninck-Quick Step, infatti, lancia l’offensiva prima di entrare nella frazione finale, ma Elia risponde presente, tornando su di gran carriera. A quel punto è l’azzurro che prova ad andar via, guadagnando 1″ sul suo avversario, vantaggio che riesce a portare sino al traguardo, dove alza le braccia al cielo per ricordare Bjorg Lambrecht, giovane ciclista scomparso qualche settimana prima a seguito di un incidente nel Giro di Polonia.
Elia Viviani, quindi, trionfa nella corsa in linea dei Campionati Europei di ciclismo di Alkmaar 2019 e si laurea per la prima volta campione continentale, riscattando il secondo posto del 2017 e succedendo nell’albo d’oro ad un altro italiano, Matteo Trentin, vincitore dell’anno precedente.
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