I Red Devils vivono una crisi senza fine e il simbolo è rappresentato dall’attaccante olandese: ora c’è il ritorno in Serie A
E pensare che finora l’uomo imbattuto in panchina è il traghettatore, Ruud Van Nistelrooy, 3 vittorie e un pareggio a novembre, quando il Manchester United ha deciso di chiudere con Ten Hag e di puntare su Amorim.
Bene, anzi male: dentro una stagione da record negativi che si inseguono in un profondo rosso da brividi, se possibile il portoghese sta andando peggio del collega olandese, che almeno tre sconfitte di fila non le aveva mai infilate: dal 4-3 in favore del Tottenham in EFL Cup, ai due ko secchi senza segnare gol con Bournemouth (3-0) e Wolverhampton (2-0), Amorim ora deve confrontarsi con una classifica mai vista prima: quattordicesimo posto, otto lunghezze dalla retrocessione in Championship (uno spettro modello Roma in Serie A) e sette da un posto in Europa che adesso appare davvero una chimera. Queste tre sconfitte di fila hanno dato un colpo di spugna alla vittoria nel derby all’Etihad che già in questa stagione ha il sapore della sfida tra nobili in difficoltà.
Lo score stagionale di Ten Hag diceva 4 vittorie, 5 pareggi e altrettante sconfitte. Amorim ha 4 partite in meno ma i ko sono uno in più sia del suo predecessore che delle vittorie ottenute. Un solo pareggio, come a dire che per il portoghese vige la regola del bianco o del nero senza grigi. E indubbiamente Newcastle a Old Trafford e la trasferta a casa della capolista Liverpool non mettono troppo tranquilli. Chiuderà il trittico per arrivare a metà del primo mese del nuovo anno la visita all’Emirates per il terzo turno della FA Cup contro l’Arsenal. Vista così, sembra una incredibile salita.
Crisi United, Zirkzee verso il ritorno in Serie A
L’immagine che sembra umanizzare in modo plastico questa stagione da incubo è quella di Joshua Zirkzee, finito in un cono d’ombra che è diventato buio pesto.
L’olandese che aveva portato il Bologna in Champions League sei mesi fa e che sarebbe potuto rifinire nelle braccia di Thiago Motta alla Juve, ha scelto lo United che si è sobbarcato una operazione da oltre 40 milioni per ritrovarsi oggi con un attaccante spento e irretito più dalla sua crisi con il gol che nei suoi proverbiali ricci: 26 partite stagionali tra Premier e Coppe, un migliaio di minuti che sono lì a certificare un utilizzo a singhiozzo e solo 4 gol e 2 assist.
La tifoseria è satura e probabilmente Zirkzee cambierà aria anche se i costi dell’affare solo sei mesi fa imporranno una operazione strutturata in un certo modo dal punto di vista finanziario: la Juve c’è e ci sarà sempre, qualcuno parla anche di Atalanta ed è una pista da seguire anche quella.