
Da quando Igor Tudor è subentrato sulla panchina della Juventus, il volto della squadra bianconera è cambiato in modo evidente.
Al di là dei numeri – due vittorie all’Allianz Stadium contro Genoa e Lecce, e un pareggio convincente all’Olimpico contro la Roma – ciò che balza agli occhi è soprattutto la trasformazione nell’atteggiamento. Tudor ha portato con sé una ventata di verticalità, grinta e concretezza, abbandonando l’approccio compassato e poco efficace che aveva caratterizzato l’ultima fase della gestione precedente. I risultati, fin qui, gli stanno dando ragione: non solo la Juventus è tornata a vincere e convincere, ma ha anche ritrovato un’identità più aggressiva, più compatta, più “da Juve”.
La sensazione è che, in questo momento, la squadra segua il proprio allenatore con fiducia, applicando con crescente efficacia le sue idee. In un contesto di apparente (meglio essere cauti) allineamento tra spogliatoio, società e panchina, Tudor sta guadagnando punti anche in ottica futura: se dovesse centrare l’obiettivo Champions League, la sua conferma per la prossima stagione potrebbe non essere più un’ipotesi remota, bensì una scelta logica e condivisa. Ma dietro le quinte si muove anche un altro fronte: quello del mercato. Perché Tudor, con le sue decisioni e il suo stile, sta tracciando una linea netta tra chi può far parte del progetto e chi no. Stavolta però, non è Vlahovic a finire sul taccuino dei partenti, ma altri quattro profili che non stanno convincendo.
Delusione Kolo Muani, insieme a lui Cambiaso e Weah
Il nuovo corso targato Igor Tudor sta iniziando a fare chiarezza anche sul futuro di diversi elementi della rosa bianconera. Tra quelli più vicini all’addio ci sono quattro giocatori che, per motivi diversi, non sembrano rientrare nei piani tecnici del croato. Le recenti prestazioni contro il Lecce lo hanno confermato in modo lampante: i cambi non hanno inciso, anzi, hanno complicato la gestione del secondo tempo. E Tudor non ha fatto nulla per nascondere il suo disappunto.

Andrea Cambiaso continua a vivere una fase involutiva, condizionata da problemi fisici e da un netto calo di rendimento. Il talento intravisto nei primi mesi sembra svanito, e con esso anche la sua centralità nel progetto tecnico. Timothy Weah, invece, fatica ad adattarsi al nuovo sistema: troppo leggero per la corsia destra in chiave Tudor, è ormai ai margini delle rotazioni principali. Ancora più delicate le posizioni di Francisco Conceição e Randal Kolo Muani, entrambi arrivati in prestito secco (dal Porto e dal PSG). Le opzioni di riscatto sembrano al momento congelate, e il rendimento contro il Lecce ha solo confermato la distanza tra aspettative e realtà. La sensazione è che, salvo clamorosi colpi di scena, tutti e quattro siano destinati a salutare Torino a fine stagione.