
L’arrivo di Igor Tudor sulla panchina della Juventus ha portato una scossa tanto attesa in casa bianconera. Non solo sul piano tattico, con il ritorno alla difesa a tre, ma anche nelle gerarchie di spogliatoio, completamente rimescolate dal tecnico croato.
Basti vedere il rilancio immediato di Dusan Vlahovic, relegato ai margini durante l’ultima parte della gestione Motta e ora di nuovo centrale nell’attacco juventino. Il numero 9 serbo, dato comunque in partenza a fine stagione per motivi di bilancio, si ritrova improvvisamente con una vetrina di prim’ordine per chiudere in bellezza il suo capitolo torinese. Contro la Roma, Tudor ha confermato di non avere timori reverenziali e ha scelto di premiare chi dà garanzie immediate. Ne è prova l’esclusione di alcuni nomi altisonanti a vantaggio di interpreti più funzionali al suo spartito, come Kenan Yildiz, già decisivo contro il Genoa.
Il tecnico croato sembra aver dato un taglio netto al passato recente, mettendo in chiaro che ogni decisione sarà dettata dal rendimento e non dal cartellino. Un messaggio forte anche in vista del mercato estivo: alla Juve del futuro non basterà il pedigree, serviranno fame, attitudine e disponibilità. L’esclusione probabile anche di Teun Koopmeiners, acquisto simbolo della scorsa estate, è la dimostrazione che Tudor vuole soltanto soldati pronti a battagliare per l’obiettivo Champions League. Un cambio di passo netto, che Giuntoli osserverà con grande attenzione in vista delle strategie per la prossima stagione.
Tudor detta legge: Kolo Muani e Conceicao a casa
Alla Juventus di Tudor non basta il curriculum per guadagnarsi spazio. Le gerarchie si costruiscono sul campo, con prestazioni e atteggiamento. Lo stanno imparando sulla propria pelle due volti su cui la società aveva investito in estate: Randal Kolo Muani e Francisco Conceicao, entrambi arrivati in prestito oneroso con aspettative ben diverse da quanto visto finora. Contro la Roma, in una delle partite più importanti della stagione in ottica Champions League, entrambi sono rimasti fuori dai titolari. Un segnale forte, che fotografa bene lo scarso impatto avuto dai due giocatori nel nuovo corso bianconero. Kolo Muani, dopo un avvio scintillante – cinque gol nelle prime tre uscite – si è letteralmente spento, finendo fuori dalle rotazioni.

La sua incidenza è crollata, e con essa anche la fiducia di Tudor. Discorso simile per Conceicao, utilizzato con il contagocce e mai realmente protagonista, complici anche alcuni problemi fisici. Il talento portoghese non ha mai convinto e le sue chance si sono progressivamente ridotte. Entrambi potrebbero fare ritorno alle rispettive squadre a fine stagione, considerando anche il peso economico delle eventuali conferme e si sa, la Juventus la prossima stagione dovrà spendere oculatamente, dopo il disastro da 200 milioni messo in atto la scorsa estate. Nella Juve che guarda al futuro, sembra non esserci spazio per scommesse che non hanno saputo trasformarsi in certezze.