
Il primo segnale d’allarme è tornato a suonare forte a Parma. Dopo un inizio incoraggiante, l’effetto Igor Tudor sulla panchina della Juventus sembra già essersi affievolito.
Ingaggiato a marzo dopo l’esonero di Thiago Motta, il tecnico croato aveva riportato ordine in uno spogliatoio lacerato dalle tensioni e dai risultati altalenanti. Ma la sconfitta al Tardini, arrivata contro un Parma compatto e ben organizzato, ha riportato in superficie tutte le fragilità bianconere. La Juve ha sì dominato nel possesso palla, nei passaggi riusciti e nei tiri totali, ma non ha mai trasmesso la sensazione di poter ribaltare l’inerzia del match.
Nessuna grande occasione creata, appena due tiri nello specchio e un’identità di gioco che continua a latitare, nonostante le scelte tattiche rimesse in discussione a ogni weekend. Tudor paga anche l’ennesima prova opaca dei suoi uomini chiave, con Kenan Yildiz ammonito e poco brillante, Dusan Vlahovic sostituito, e un centrocampo sterile e impreciso. Il ko di Parma riapre una ferita mai rimarginata: quella della mancanza di una vera identità in grado di dare continuità a un progetto. E mentre la qualificazione alla Champions League resta un obiettivo incerto – la Lazio infatti è lì – lo scenario comincia a farsi chiaro per il futuro. Molto chiaro.
Bocciatura per Tudor, solo Conte per la Juve
A meno di clamorosi ribaltoni, sarà Antonio Conte il grande obiettivo della Juventus per la prossima stagione. Il tecnico leccese resta la figura più credibile per avviare una rifondazione radicale. La dirigenza ne apprezza carisma, disciplina e capacità di estrarre il massimo da organici non perfetti, poi i tifosi non hanno mai smesso di sognare il suo ritorno: alla Juve Conte ha vinto, lasciato il segno e costruito una mentalità che ancora oggi manca. Un suo arrivo comporterebbe inevitabilmente anche richieste forti sul mercato, perché Conte vorrà garanzie su rinforzi di spessore, specialmente in difesa e a centrocampo, e non è da escludere che possa convincere la società a riconsiderare alcune cessioni.

Vlahovic è da tempo sul mercato, ma con Conte potrebbe rinascere, trasformandosi nel riferimento centrale di un attacco strutturato attorno a lui. Certo, i rapporti non idilliaci tra Conte e Aurelio De Laurentiis (in caso di un’ipotetica permanenza del tecnico a Napoli) potrebbero semplificare il ritorno a Torino, dove la dirigenza sta anche valutando l’uscita di scena di altri big. In questo contesto, la pista Massimiliano Allegri – mai realmente tramontata – sembra definitivamente raffreddarsi. Il futuro della Juve passa dalla scossa. E Antonio Conte è l’unico in grado di innescarla.