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Calciomercato gennaio 2017: ecco cosa serve alla Lazio

Lazio 2016-2017 - Foto Antonio Fraioli

In pochi ci avrebbero scommesso, in molti l’avevano data già per spacciata. Il gran rifiuto di Marcelo Bielsa, la chiamata in extremis di Simone Inzaghi, la Lazio sembrava destinata a un’altra deludente stagione dopo l’ottavo posto della precedente. E invece il giovane allenatore biancoceleste ha ribaltato i pronostici e messo su una squadra che si è rivelata una delle sorprese della Serie A. Nonostante l’ultima sconfitta con l’Inter a San Siro, i capitolini hanno chiuso il 2016 al quarto posto con 34 punti: uno dei migliori score dell’era targata Claudio Lotito. Un mix di esperienza e giovani talenti che alimenta le ambizioni europee del club. Se l’obiettivo numero uno è stato fissato nel ritorno in Europa League, i buoni risultati ottenuti hanno il profumo di un sogno chiamato Champions. Non del tutto impossibile, se arrivasse quel tanto agognato salto di qualità, che soltanto il calciomercato di gennaio potrebbe regalare.

PORTE APERTE. Tra i pali, Federico Marchetti non è in discussione, almeno per il momento, nonostante qualche errore di troppo per un portiere del suo calibro. O meglio, per ora non ci sono alternative anche se la società non disdegnerebbe un cambio in porta. Con la partenza di Etrit Berisha (in prestito all’Atalanta) e il neo acquisto Ivan Vargic non all’altezza della categoria, il giovane Thomas Strakosha si è ritrovato a fare il secondo, senza sfigurare affatto. A giugno, con ogni probabilità, sarà rivoluzione ma nella sessione invernale non c’è la reale necessità di stravolgere le gerarchie. Piace Marco Sportiello, portiere proprio della Dea, che comincia a essere parecchio ambito in Serie A: tentare a gennaio, non nuocerebbe alla salute in vista dell’estate.

DIFESA DI FERRO. Nulla da obiettare, invece, sulla difesa biancoceleste. Lo scorso anno incerta e spesso bersaglio facile, ora solida anche grazie al recupero di Stefan de Vrij, autentico pilastro nonché tra i migliori centrali in circolazione. Gli acquisti di Bastos e Wallace si sono rivelati all’altezza della Lazio e hanno contribuito a rendere la retroguardia la quarta meno battuta del campionato (al pari del Napoli con 21 reti subite). Sulle corsie esterne, Patric sta dimostrando di essere una valida alternativa a Dusan Basta, mentre della fascia sinistra se ne occupano Stefan Radu e il jolly Senad Lulic, pronto a sacrificarsi nel ruolo di terzino. Jordan Lukaku paga un lungo infortunio, ma Inzaghi può dirsi comunque al completo nel reparto. Discorso diverso per Wesley Hoedt, finito in fondo alle gerarchie: il centrale olandese classe 1994 avrebbe chiesto la cessione in prestito per sei mesi, per giocare con continuità e tornare con un maggior bagaglio di esperienza.

REGISTA CERCASI. Anche in mediana, gli uomini non mancano. La Lazio ha a disposizione cinque centrocampisti per due maglie da titolare: inamovibili Marco Parolo e l’astro nascente Sergej Milinkovic-Savic, scalpitano per ritagliarsi spazio i giovani Danilo Cataldi e il classe 1996 Alessandro Murgia (all’esordio in Serie A con tanto di primo gol), all’occorrenza c’è sempre Lulic a potersi muovere da mezzala. Praticamente mai utilizzato, l’acquisto estivo Moritz Leitner. La vera pecca del centrocampo biancoceleste è l’assenza – da diverse sessioni di mercato – di un vice Lucas Biglia: il capitano, con qualche infortunio di troppo, ha messo in luce quanto manchi un altro regista in rosa. Inzaghi ha ovviato alla questione con i giocatori a disposizione: talvolta Parolo, talvolta il baby Murgia. E con il rinnovo dell’argentino che tarda ad arrivare e diventa già un caso (ha il contratto in scadenza a giugno 2018), intervenire sul mercato in quel ruolo diventa una necessità, soprattutto in vista dell’estate. Al direttore sportivo Igli Tare piace molto Lucas Torreira della Sampdoria, ma il club blucerchiato ha fissato il prezzo a 15 milioni per il ventenne uruguaiano (ha già detto di no al rinnovo) e la concorrenza è scatenata: dopo l’incontro della dirigenza laziale con il presidente Massimo Ferrero in occasione della sfida di Marassi, la Roma – ma anche Siviglia e Porto – si sono mosse per il giocatore.

COPERTA CORTA. La nota stonata suona in attacco. Non che la Lazio non vada in gol, con 32 reti è la terza forza più prolifica in Serie A alle spalle di Napoli (40), Roma (39), Juventus e Torino (36). Il tridente titolare, poi, va che è una meraviglia: Felipe Anderson, Ciro Immobile e Balde Diao Keita hanno collezionato 16 gol e 13 assist in tre. Ma la coperta è davvero corta, e la panchina non offre alternative a un reparto avanzato di qualità soltanto nelle prime scelte. C’è il giovane Cristiano Lombardi, pupillo di Inzaghi sin dal settore giovanile, che sgomita e trova spazio: otto presenze, un gol all’esordio in Serie A, la prima scelta per le corsie esterne. Anche perché, spesso, il tecnico biancoceleste non ha potuto contare né su Luis Alberto né su Kishna: fuori forma o infortunati, senz’altro scontenti e con la voglia di dire addio, rare le apparizioni in campo. Con la partenza di Keita per la Coppa d’Africa con il Senegal (potrebbe tornare a febbraio), la Lazio dovrebbe intervenire sul mercato per coprire il buco: il ds Tare segue da tempo Cafù del Ludogorets, piace da sempre Manolo Gabbiadini del Napoli (destinato all’estero), il sogno è Anwar El Ghazi dell’Ajax (bottega cara, sul giocatore c’è anche la Roma). Non di meno, urge una punta centrale che possa far rifiatare Immobile: l’attaccante azzurro non ha saltato neanche una partita, è fisicamente stanco, non a caso non va in gol da sette partite dopo il boom iniziale con nove reti. In panchina c’è Filip Djordjevic, un altro scontento della rosa biancoceleste. Con sole 10 presenze in qualche scampolo di gara e zero gol, la punta serba è intenzionata a cambiare aria e il pressing del Lione si sta facendo sempre più insistente. Tra gli obiettivi c’è Alberto Paloschi (fuori dal progetto dell’Atalanta), l’ex giallorosso Fabio Borini in uscita dal Sunderland, più complicato Eder dell’Inter.

 

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