
In una stagione piena di alti e bassi, la Juventus è ancora lì, a giocarsi tutto. Il treno Champions è il vero obiettivo, più della matematica, più delle chiacchiere.
Serve un posto tra le prime quattro per non affondare economicamente e per tornare a respirare l’aria che conta davvero. Dopo mesi di tensioni, cambi in corsa e scelte di emergenza, la Juve si ritrova a lottare con un progetto tecnico rattoppato, ma ancora in piedi. Igor Tudor, traghettatore designato, ha l’incarico di portare la barca in porto e guidarla almeno fino al Mondiale per Club, dove la Juve potrà sicuramente dire la sua. Ma il croato sa benissimo che il suo futuro è appeso a un filo.
Sullo sfondo si muovono ombre pesanti, quelle di Antonio Conte, che tornerebbe solo con pieni poteri, e di Massimiliano Allegri, mai davvero uscito dai radar. Nel frattempo, si aspetta di recuperare il match col Parma, rinviato per la scomparsa del Papa. Ma alla Continassa c’è un’altra questione bollente: un ritorno improvviso, scomodo e rumoroso. Un giocatore in prestito è finito nel mirino del suo club per motivi disciplinari gravi e adesso, la Juventus potrebbe vederselo rientrare prima del previsto.
Djaló in rotta col Porto, la notte brava costa cara
Il nome che turba la quiete della Continassa è quello di Tiago Djaló. Il difensore portoghese, in prestito dalla Juventus al Porto, è finito in mezzo a un vero e proprio ciclone disciplinare. Lunedì non si è presentato all’allenamento con i dragões. Dietro ci sarebbe una “noitada”, come la chiamano in Portogallo: una serata fuori controllo, che ha fatto scattare quattro procedimenti disciplinari interni, uno dei quali proprio nei suoi confronti. Secondo quanto riportato da O Jogo, la dirigenza del Porto non è intenzionata a chiudere un occhio: la rescissione del prestito è sul tavolo, e il ritorno anticipato alla Juventus è ormai uno scenario molto più che plausibile.

Sarebbe l’ennesimo grattacapo per Giuntoli, che aveva puntato sul rilancio del classe 2000 dopo la lunga inattività seguita alla rottura del crociato. E pensare che Djaló, a piccoli passi, aveva provato a ritrovare ritmo e fiducia. In stagione ha messo insieme 17 presenze complessive, di cui 8 in Liga Portugal, 7 in Europa League, numeri modesti, ma comunque incoraggianti per chi tornava da un incubo fisico. Ora, però, il suo nome torna a circolare a Torino per motivi ben diversi. Il tempo delle scommesse sembra finito: per Djaló, la seconda chance potrebbe essersi già consumata e il suo ritorno anticipato alla Cortinassa è più di una semplice ipotesi.