
In casa Juventus l’aria è pesante, e non da oggi. L’ennesima debacle, stavolta a Firenze, ha acceso i riflettori su una crisi che non è più solo di risultati, ma di identità.
Il 3-0 subto dalla Fiorentina, in fila dopo il 4-0 casalingo contro l’Atalanta, ha messo a nudo tutte le fragilità di una squadra senza equilibrio, senza anima e, forse, senza più una guida. Thiago Motta, per ora, resta dov’è. Confermato pubblicamente da Giuntoli, rassicurato da Scanavino, protetto persino dall’azionista di maggioranza. Ma le valutazioni sono in corso, eccome se lo sono. E l’addio a fine stagione, al netto delle dichiarazioni, è più di un’ipotesi.
In questo contesto è rispuntato un nome pesante: Roberto Mancini. Il CT dell’Arabia, che ha già dato disponibilità per subentrare immediatamente, sarebbe l’uomo giusto per rimettere in carreggiata una Juve smarrita, anche in ottica Mondiale per club. Il suo profilo piace a molti: esperienza, carisna, gestione dello spogliatoio e poi il desiderio di tornare in Italia, che c’è. Peccato che il nome circoli più fuori che dentro la Continassa. La dirigenza riflette, ma tra i corridoi si narra che alla fine Mancini non sarà il successore di Motta. Troppi incastri da gestire, troppi equilibri da rispettare, soprattutto a bilancio. E la Juve, più che tecnica, ha un problema di conti. La crisi c’è, la reazione no. E nel frattempo si fa strada un altro ex ct per la panchina binaconera…
Clamoroso Juve, Prandelli per il dopo Motta
A fine anno si era scherzato molto su Motta, anche per il suo nome legato al famoso panettone che molti allenatori non sono riusciti a “mangiare” durante la stagione attuale. La notizia di poche ore fa, circa il possibile successore dell’ex Bologna però, non è uno scherzo. Il nome nuovo per la panchina della Juventus è di quelli che fanno rumore: Cesare Prandelli. Secondo quanto riportato da Luca Momblano nel corso della trasmissione Juventibus, l’ex CT della Nazionale sarebbe finito nei radar bianconeri come possibile successore di Thiago Motta. Una notizia che ha spiazzato molti, considerando che Prandelli è ormai lontano dai riflettori da tempo.

La sua ultima esperienza risale al 2021, con la Fiorentina, terminata in maniera improvvisa con le dimissioni per motivi personali. Prima però c’è stata una carriera di spessore, con la Champions sulla panchina della Viola, il grande lavoro a Parma e Verona, fino alla guida dell’Italia che nel 2012 arrivò fino alla finale dell’Europeo, perdendo contro la Spagna. Un tecnico raffinato, di grande sensibilità tattica e umana, ma che manca dal calcio ad alto livello ormai da tanto tempo. La domanda è lecita: è davvero Prandelli l’uomo giusto per guidare la Juve fuori dal tunnel? La sensazione è che si tratti di una scelta più dettata dalla prudenza economica che da una reale visione tecnica.