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Al 13 gennaio, la casella degli acquisti della Lazio è vuota. In quella delle cessioni, spunta il nome di Danilo Cataldi. In prestito per sei mesi al Genoa per trovare spazio e continuità. Si cerca un esterno d’attacco e una punta, lo ha chiesto pure il tecnico Simone Inzaghi: “In avanti dobbiamo fare qualcosa a prescindere“.
A prescindere dalle partenze, intendeva l’allenatore biancoceleste. Eppure la sensazione, nient’affatto nuova per gli addetti ai lavori che hanno seguito le sessioni invernali del mercato laziale negli ultimi anni, è che tutto sia immobile. E non si parla di Ciro. Senza la cessione di Filip Djordjevic o l’eventuale partenza di Balde Diao Keita, difficilmente la Lazio porterà a casa qualche rinforzo. Piazzare l’attaccante serbo si è rivelato tutt’altro che facile, soprattutto alle cifre che chiede il presidente Claudio Lotito: abbassare la pretesa di 8 milioni di euro potrebbe favorirne la cessione, ma non aiuterebbe a far cassa per comprare. Keita, nel frattempo, è concentrato sulla Coppa d’Africa con il Senegal mentre a Roma si pensa al suo domani. Se realmente arrivasse un’offerta per l’esterno ex Barca, la società capitolina la prenderebbe in considerazione, soprattutto per l’intrigo rinnovo difficilmente a lieto fine. Anche in questo caso, la Lazio chiede tanto, 30 milioni per cedere il suo gioiellino. Il Milan lo vuole, ma ora non ha e non può spendere certe cifre, se ne riparlerà in estate.
Di soldi da investire non ne ha neanche il club biancoceleste, così il nome di El Ghazi dell’Ajax – esterno d’attacco del quale tanto si parla – è sì un ottimo nome (e neanche inventato) ma rischia di restare tale. Rimane sempre spalancata la porta delle occasioni low cost, verso la quale il direttore sportivo Igli Tare spesso è stato costretto a correre in tempi di austerity. A patto che non si tratti di un Helder Postiga o Milan Bisevac bis. Un capitolo a parte merito l’arrivederci di Cataldi, che si è trasferito in quattro e quattr’otto al Genoa per giocarsi questa seconda parte di stagione. Assolutamente ammissibile per un ragazzo di 22 anni, vuole giocare e farsi le ossa, l’esperienza non può che essere positiva. Eppure un paio di anni fa, quando l’Empoli ha chiesto a ogni costo il centrocampista per svariate sessioni di mercato, la Lazio ha sempre detto di no perché credeva nel giocatore. Forse un’avventura in prestito sarebbe stata più utile allora, perché ora Inzaghi perde una riserva importante in mediana.
Nella calma di un mercato immobile, sorridono i giovanissimi. Alessandro Murgia, classe 1996, diventa una delle prime alternative a centrocampo. Cristiano Lombardi, 21enne esterno, ha già colmato al bisogno le lacune del tridente in assenza di Felipe Anderson e Keita. Alessandro Rossi, giovanissima punta della Primavera, ha gioito per l’esordio in Serie A. Insomma, se non arriverà nessun rinforzo, Inzaghi ha diversi baby di talento per fare di necessità virtù.