![Fabregas dopo Como-Juve a Dazn](https://www.sportface.it/wp-content/uploads/2025/02/Fabregas-sportface.it-11022025-1024x683.jpg)
Cesc Fabregas, attuale allenatore del Como, ha il futuro già scritto: per lo spagnolo c’è la panchina di una big
Grandi club con cui costruire la propria carriera da calciatore: parliamo di Arsenal, Barcellona e Chelsea. Grandi icone del calcio in panchina con cui lavorare e da cui immagazzinare informazioni: quindi Guardiola, Mourinho, Wenger e Del Bosque.
Perché probabilmente l’idea di giocare e poi allenare non è cresciuta con Cesc Fabregas ma quasi. Certo, nessuno avrebbe pensato che tutto finisse e ricominciasse da quel ramo del lago di Como, là dove il ragazzo di Arenys de Mar ha deciso di chiudere la sua carriera fatta di 740 partite e 125 gol e 12 trofei nei club (tra questi una Supercoppa europea e una Coppa del mondo per club nel Barça), 110 gare e 15 reti in nazionale con due campionati europei e uno del Mondo vinti.
Da lì il ritiro dal calcio giocato, la panchina della Primavera e poi il lancio in prima squadra al posto di Moreno Longo che pure non stava facendo male, ma evidentemente era finito dentro un percorso scritto (dal club) e magari non letto (da lui). Fabregas ha allenato in deroga, prima con Marco Cassetti e poi con Osian Roberts. E arriva il ritorno del Como in Serie A, esperienza che il tecnico spagnolo e la sua squadra stanno attraversando con il “fastidioso” marchio di quelli che sono belli, tanto belli, ma peccato se perdono. E Cesc, il focoso catalano, comincia a masticare male i complimenti e qualche svista arbitrale subita.
Se Patrick Vieira è stato il suo mentore in campo, Pep Guardiola è il modello al quale Fabregas guarda affascinato in panchina. Il suo Como vuole la palla tra i piedi, ma non per edonismo fine a se stesso. Perché poi questo possesso deve trasformarsi nel colpo di genio di un Nico Paz, nell’aggressività che l’idea di Mister Cesc trasforma in quell’intento costante di provare a circuire e irretire l’avversario, fino a colpirlo. Chiedere all’Atalanta dei miracoli di Gasperini che al Gewiss in questa stagione ha perso con due squadre soltanto: il Real Madrid e proprio il Como.
Fabregas in una big, il percorso è già scritto
Fàbregas prende spunto dal City di Guardiola. Il suo Como, partito dal 3-5-2 di Longo, si è evoluto nell’atteggiamento tattico e nella scelta degli uomini in campo per realizzarlo, nel 3-2-5 che Pep realizza attraverso lo sviluppo di gioco della sua squadra in Premier. La costruzione è quella cosiddetta 2+2 fatta da mediani e centrali, la densità nella metà campo avversaria, quella presenza che asfissia per provare a togliere lucidità sono altri aspetti del calcio di Fabregas.
![Fabregas intervistato a Sky](https://www.sportface.it/wp-content/uploads/2025/02/Cesc-Fabregas-sportface.it-11022025.jpg)
Ora c’è da chiedersi quale prospettiva attende Fabregas in questa sua avventura da allenatore, quale percorso farà: perché questo è il suo presente e sarà il suo futuro. Como diventa inevitabilmente un punto di passaggio, probabile che debba arrivare un livello intermedio che potrebbe essere ancora in Serie A, prima del grande salto immaginabile nei campionati in cui ha giocato, la Premier e la Liga. In tutto questo il primo a sapere che dovrà accompagnare ogni step con una sua maturazione, una sua crescita all’interno del ruolo, è proprio lui, Mister Cesc: perché c’è già chi se lo sta studiando.