
Novità importanti in casa Milan con Ibrahimovic che potrebbe salutare insieme a Conceicao: il nuovo allenatore è una vecchia conoscenza
C’è aria di rivoluzione al Milan. A tutti i livelli. Sergio Conceiçao non sarà l’allenatore della prossima stagione. E c’è chi non esclude del tutto scelte clamorose se tutto dovesse precipitare prima, mettendo a rischio l’obiettivo Europa che già così risulta piuttosto complesso. Certo tutte le valutazioni andranno fatte senza dimenticare, dentro una stagione così vuota, la Supercoppa, il trofeo che il tecnico portoghese ha alzato appena arrrivato. Un po’ di fortuna? Anche. Ma nella bacheca rossonera c’è un +1 del tutto inaspettato. Chiaro che non possa bastare, per la storia del Milan che da sempre racconta altro.
Tema allenatore: Maurizio Sarri è il nome che ritorna, c’è già stato qualcosa che in qualche modo ha collegato il tecnico toscano all’ambiente rossonero da quando si è chiusa la sua avventura con la Lazio (e qualcuno dice persino prima). Certo è che se in questo momento Igli Tare è il nome che si è saputo mettere in pole anche rispetto a Fabio Paratici, pensare di rivedere in rossonero la coppia che al di là delle smentite di rito alla Lazio non rivelò alchimia appare troppo: anche perché l’assioma “vietato sbagliare” a Milanello sembra da ora ineludibile.
Milan, dalla suggestione Fabregas al ritorno di Allegri
E allora? Ecco spuntare la pista suggestiva, dal sapore forse un po’ sperimentale, ma indubbiamente uno dei tecnici più in voga del momento: Cesc Fabregas, che al Como sta facendo vedere tracce di gioco e di organizzazione davvero interessanti. Fabregas ha storia e nome come calciatore, si sta costruendo il curriculum da tecnico e mostra anche in panchina la personalità che aveva in campo. Il nodo è quanto sia possibile portarlo via ora dal Como. Certo, se chiama il Milan o qualsiasi altro club di prima fascia un ragionamento andrà fatto.

Non è ancora chiara in tutto questo quale sarà la posizione di Zlatan Ibrahimovic. Fuori per scelta condivisa o presentata come tale? Possibile. Destinato a nuovo incarico, dicitura dal sapore di emarginazione? Difficile pensare che uno con il suo carattere accetti. Tutto questo serve a dire, attenzione a Max Allegri, che tornerebbe come l’uomo del penultimo scudetto dopo quello di Pioli. Allegri in estate torna in pista cento per cento. Certo, con lui in panchina bisogna immaginare un diesse come Tare o Paratici, quest’ultimo per gli anni di lavoro insieme. Insomma il cantiere Milan è aperto: panchina e scrivania, tutto da rifare.