Il calciomercato di gennaio ha indebolito gli azzurri. E c’è chi vede all’orizzonte un nuovo scontro con De Laurentiis
Conte come Spalletti, ecco servito il timore che sta crescendo sempre di più tra i tifosi del Napoli e in una parte della critica meno fedele a Dio De Laurentiis.
Conte deluso dal mercato
C’è attesa per la prossima conferenza stampa di Conte, la prima dopo la chiusura di un calciomercato che, almeno sulla carta, ha indebolito la rosa azzurra.
È vero che Buongiorno ha finalmente recuperato, ma il salentino aveva chiesto un centrale pronto e arruolabile per non essere costretto ad affidarsi a Juan Jesus in caso di necessità .
La trattativa per Comuzzo è andata in fumo, idem tutte quelle per il rimpiazzo di Kvaratskhelia pur avendo avuto il tempo necessario per portare a termine almeno una operazione.
Manna si è incartato
Dalla prima scelta Garnacho ad Adeyemi, passando per Galeno e Saint-Maximin. Manna si è incartato e alla fine ha ripiegato su Okafor in prestito con diritto di riscatto dal Milan.
Arriva lo scarto del Milan
Lo svizzero era lo scarto degli scarti rossoneri. Tornato alla base dopo non aver superato le visite mediche con il Lipsia.
Nel bel mezzo della stagione, in piena lotta Scudetto con l’Inter, Conte dovrà rigenerare un giocatore fuori forma e spesso alle prese con problemi fisici. Tanti auguri, Antonio…
Magari ci riuscirà e Okafor sarà utile alla causa, ma Conte voleva e meritava un sostituto degno del georgiano.
Conte come Spalletti?
Già di suo Conte dura poco, se non pochissimo in ogni club e ambiente in cui si trova ad allenare, ma con questi presupposti l’avventura napoletana potrebbe durare anche meno del previsto.
‘Il Napolista’ fa un parallelo con Spalletti, il quale adesso fa anche fatica solo a stringere la mano a De Laurentiis.
“(…) Presidente immobile e insensibile alle richieste di Conte – scrive la testata subito dopo il pari beffa con la Roma – Il Napoli è un Giano bifronte che trasmette una bellezza feroce e arrogante nel primo tempo e nel secondo invece soffre e subisce fino alla delusione del 92’. A essere letale è stato forse l’eccesso di sicurezza maturato nel primo tempo, quando la Roma aveva più riserve che titolari.
In ogni caso non è cambiato nulla e c’è una partita in meno da giocare. Avanti così, con la speranza che a fine maggio non si ripeta, per tornare al nodo presidenziale, un’altra rottura modello Spalletti, con o senza quella cosa lì…”.