Siamo arrivati al giro di boa di una sessione invernale di calciomercato, che di certo per la Roma non è stata semplice. Tante idee, determinate esigenze ma poco denaro da spendere. Nella giornata di oggi, sembra tramontare in maniera definitiva la pista Feghouli. Tramite il suo profilo twitter David Gold, presidente del West Ham, ha confermato la permanenza a Londra dell’esterno algerino, chiudendo così ad ogni possibilità di un suo passaggio nel club capitolino.
Così il direttore sportivo Massara pare stia pensando ad un altro nome, in realtà già noto e ben gradito dalle parti di Trigoria, quello di Gregoire Defrel. Il giocatore è da tempo seguito dai giallorossi, già Walter Sabatini nelle scorse sessioni di mercato provò a portarlo a Roma senza successo. Anche stavolta la strada non sembra tra le più facili, con il presidente Squinzi che ha già escluso un trasferimento dell’attaccante a gennaio, ma i buoni rapporti tra le due squadre e la voglia del calciatore di provare un’esperienza in un top club potrebbe essere determinante.
Smentite invece le voci che ieri sera vedevano la società giallorossa all’assalto di Luis Muriel. Sono arrivate già in mattinata le dichiarazioni dell’agente del colombiano, che ha escluso ogni tipo di contatto con la Roma.
In questi minuti inoltre pare sia in atto un vertice di mercato tra i capitolini ed il Bologna per definire il futuro di Umar Sadiq. Il nigeriano è fuori dalle rotazioni di Donadoni e l’arrivo di Bruno Petkovic riduce ancora di più le possibilità di un suo utilizzo. Il giovane attaccante quindi, sembra che tornerà a Trigoria, per poi capire se trovare per lui una nuova destinazione o tenerlo per rendere più folto il reparto offensivo.
Per il centrocampo l’idea è quella di Lucas Castro del Chievo, che in questa stagione tanto sta facendo bene a Verona e sul quale c’è da battere la forte concorrenza del Torino. Per giugno sembra invece certo il ritorno di Lorenzo Pellegrini del Sassuolo: la Roma è sempre più convinta ad esercitare il suo diritto di “recompra” e versare quindi dieci milioni di euro nelle casse degli emiliani.