[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Dall’affare saltato con il Manchester City all’epoca del Palermo all’esultanza della statua, passando per la sua vita dopo il calcio in Australiano. Mark Bresciano si è raccontato ai microfoni di Gianlucadimarzio.com. “Nel 2007 mi aveva cercato il West Ham e poi il Manchester City – ricorda Bresciano -. La mia testa era già lì: stavo cominciando a cercare casa, avevo dato l’ok su tutto e sapevo che anche le società erano molto vicine. Poi Zamparini aveva deciso di non farmi partire. Per me è stata una delusione enorme, il momento più brutto della mia carriera“.
Bresciano è rimasto nella testa di molti appassionati in Italia per la sua classica esultanza a statua. L’ex centrocampista ha raccontato come fosse nata. “Ero arrabbiato con un allenatore. Non avevo accettato la panchina, lui poi mi aveva fatto entrare e avevo segnato il gol decisivo e quel gesto era rivolto a lui – racconta Bresciano -. Era piaciuta a tutti, per cui ho deciso di riproporla anche in Nazionale. E a volte, quando mi riconoscono, me la fanno anche per strada. Mi fa molto ridere questa cosa“.
Chiusura sul suo business oggi in Australia, visto che Bresciano si è definitivamente allontanato dal mondo del calcio giocato. “Sono un costruttore a Melbourne: edifico e poi rivendo o affitto. E poi mi sono specializzato nel settore della cannabis. Non ho mai voluto fare l’allenatore, eppure le partite continuo a vederle“, conclude l’australiano, che comunque collabora con la Federcalcio australiana. “Sono nel board della Federazione australiana: siamo in sette, ci occupiamo della parte finanziaria del campionato, delle strutture, di come far crescere il settore giovanile“.
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]