Calciomercato

Calciomercato 2018, il pagellone delle big

Monchi, Roma - Foto Antonio Fraioli

Chiudono le porte dell’Hotel Melià e della sessione estiva del calciomercato. L’appuntamento torna a gennaio con la sessione invernale e riparatrice con la quale i club di Serie A potranno porre rimedio agli errori commessi in estate. Regina del mercato è la stessa che vince da sette stagioni: la Juventus ha chiuso due colpi da novanta come Can e Cancelo ma la scena è stata rubata da Cristiano Ronaldo. Promossa anche l’Inter che ha migliorato la rosa forse più di tutte le pretendenti al trono della Juve: Nainggolan, de Vrij e Asamoah sono tre certezze ed esperti del calcio italiano. Bene anche il Milan che ha saputo portare a termine un calciomercato intelligente nonostante il poco tempo a disposizione della coppia Leonardo-Maldini e la Roma che ha accettato il downgrade in porta Olsen-Alisson (ma migliorare sarebbe stato difficile) pur di regalare un mediano all’altezza (Nzonzi) e un colpo in grado di dare qualità al reparto (Pastore). Sufficienza anche per la Lazio che ha rimpiazzato de Vrij e Felipe Anderson con Acerbi e Correa aumentando anche il parco alternative con l’arrivo di Badelj. Bocciato invece un Napoli che ha messo a segno un solo colpo degno di nota: Fabian Ruiz, troppo poco.

JUVENTUS 9

Serviva Cristiano Ronaldo per ingigantire ulteriormente le dimensioni del progetto della Juventus. E Cristiano Ronaldo è arrivato. Quella che poteva sembrare una provocazione di mercato si è tramutato in realtà, per la felicità di un Massimiliano Allegri che predica calma e prova anche a normalizzare l’arrivo di un alieno. Eccellenti anche gli arrivi di Emre Can e Cancelo, due colpi da novanta che vanno a rinforzare ulteriormente una rosa ormai al livello delle favorite per la vittoria della Champions League. E allora perché non 10? Fa discutere in termini di convenienza l’operazione che ha riportato Leonardo Bonucci e portato Caldara ed Higuain a Milano. Forse ad averci rimesso sono proprio i bianconeri.

INTER 8

Poco da dire. Se la scorsa stagione Luciano Spalletti non nascose disappunto per il mercato in entrata, al termine di questa sessione il tecnico toscano è stato pienamente accontentato da Suning. Radja Nainggolan rinforza il reparto di centrocampo e ritrova il tecnico che più lo ha valorizzato, stesso discorso per Keita Balde, de Vrij, Vrsaljko e Asamoah, come il belga, esperti del nostro campionato. Ma l’acquisto migliore risponde al nome di Lautaro Martinez, partner o alter ego di Mauro Icardi, indispensabile con tre competizioni. E in più è arrivato anche il rinnovo di Luciano Spalletti, garanzia delle prospettive societarie.

ROMA 7

Una partenza lampo (undici acquisti tra giugno e i primi di luglio), la scottatura per l’affare di Malcom e il mercato in standby, fino al colpo finale che impreziosisce e aumenta il voto di un mercato comunque sufficiente. Parliamo ovviamente di Steven Nzonzi, un campione del mondo e pupillo di Monchi. L’ex mediano del Siviglia è quanto serviva a Di Francesco per aggiungere muscoli al reparto di centrocampo vista l’età di De Rossi (i due si alterneranno tra Serie A e Champions) e i dubbi sul rendimento di Gonalons. Robin Olsen sostituisce Alisson in un evitabile downgrade in porta mentre l’erede di Nainggolan è Javier Pastore a completamento di un cambio di priorità nel reparto di centrocampo: più qualità come richiesto dal tecnico giallorosso. Poi spazio alla linea verde: Kluivert, Coric, Bianda, Fuzato, Cristante. Un solo pollice in giù: il mancato acquisto di un esterno che faccia fare il salto di qualità nel brevissimo periodo, ma le priorità sono state rispettate.

MILAN 7

Da applausi l’operazione che ha portato Caldara ed Higuain. Più che sufficiente un calciomercato da dividere in due parti: quello d’emergenza di Mirabelli (Halilovic, Reina e Strinic) e quello in tempo record di Leonardo che ha portato a Casa Milan anche Bakayoko e Castillejo, due buoni innesti che ampliano il parco alternative con due calciatori con le carte in regola per poter lottare per un posto da titolare. Bene anche l’affare Laxalt. Serviva il salto di qualità e il salto di qualità c’è stato. L’unica pecca: il mancato arrivo di un altro centrocampista che rende il reparto mediano il meno competitivo della rosa a disposizione di Gennaro Gattuso rispetto a difesa ed attacco.

LAZIO 6.5

Se de Vrij e Felipe Anderson sono partiti, Claudio Lotito ha avuto forza e coraggio di resistere alle maxi offerte per Milinkovic Savic, sogno di mercato di molti big club del nostro calcio. Acerbi e Correa sono i sostituti dell’olandese e del brasiliano mentre anche Lucas Leiva ha un suo vice: quel Badelj che interessava tanto anche al Milan. Per il resto Tare si è mosso seguendo le linee guida della sua filosofia: ingaggi contenuti e calciatori che hanno dimostrato di poter giocare a buonissimi livelli. In questa ottica vanno inseriti gli acquisti di Berisha e Durmisi. Ma un vice Immobile andava preso.

NAPOLI 5.5

Mai la contestazione all’indirizzo di De Laurentiis ha raggiunto simili vette di tensione. E pensare che il Napoli viene da un secondo posto entusiasmante al termine di un ottimo campionato. L’ingaggio di Carlo Ancelotti sembrava poter essere la garanzia per una campagna acquisti stellare ma la realtà si è presto discostata dalle aspettative. Fabian Ruiz è l’unico ottimo innesto, Simone Verdi è una buonissima alternativa ma è mancato il colpo di mercato che potesse perlomeno aiutare a colmare il gap con la Juventus. I tifosi sognavano un grande attaccante tra Benzema e Cavani ma devono accontentarsi di quel che già c’è con la fiducia nel duo Mertens e Milik. Non convince invece Kevin Malcuit mentre è rivoluzione totale tra i pali: Meret è presente e futuro, Karnezis non convince, Ospina è la soluzione di sicurezza last minute. Bocciato il mercato che doveva essere quello del consolidamento definitivo da big club.

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