
In certi momenti della stagione, quando le sconfitte iniziano ad accumularsi e la squadra scivola verso posizioni scomode in classifica, anche i nervi più saldi iniziano a scricchiolare.
È quello che sta accadendo in un campionato professionistico dove la tensione è ormai alle stelle e i risultati latitano. Dopo una lunga serie di prestazioni al di sotto delle aspettative, accompagnate da una striscia negativa ormai insostenibile (5 gare), un presidente ha deciso di rompere il silenzio. Il suo messaggio è stato chiaro, quasi lapidario: “Chi guida la squadra deve avere il coraggio di ammettere il fallimento e farsi da parte”. Un gesto che, secondo il dirigente, non può sempre ricadere sulla società, costretta a vestire i panni del “cattivo” e a pagare comunque quanto dovuto. Chi tutela noi società? Nessuno – si legge nel messaggio che ha fatto rapidamente il giro degli addetti ai lavori.
Intanto la classifica racconta una storia complicata: chi è al vertice si gioca il titolo punto su punto, mentre alle spalle le inseguitrici si danno battaglia per non perdere il treno promozione. Ma nella parte bassa, la crisi è profonda. Il Trapani in particolare, reduce da cinque sconfitte consecutive, si ritrova ora a metà classifica, in un limbo pericoloso che potrebbe compromettere l’intero progetto. In un campionato segnato da tensioni e penalizzazioni, dove la classifica vede due squadre “espulse” come Taranto e Turris, sta per arrivare l’ennesimo cambio in panchina.
Antonini sbotta, tifosi impazziti
Il momento del Trapani è da allarme rosso e gli ultimi risultati ne sono la prova lampante: cinque sconfitte consecutive in campionato, l’ultima in ordine cronologico contro la Cavese per 2-1. Un trend disastroso che ha fatto precipitare la squadra granata al 13° posto del Girone C di Serie C, con 32 punti in classifica. Il dato che alimenta la rabbia dell’ambiente è che, nonostante tutto, il treno playoff resta ancora a portata di mano, con la zona Play Off distante 6 lunghezze. Eppure, la squadra sembra incapace di reagire. Il tecnico Vincenzo Torrente, arrivato il 30 gennaio scorso per dare una scossa all’ambiente, non è riuscito a invertire la rotta e ora il suo futuro appare appeso a un filo.

A rendere ancora più esplosiva la situazione è stato un tweet al vetriolo del presidente Valerio Antonini, che ha invitato il tecnico a rassegnare le dimissioni per il bene del club, puntando il dito contro l’assenza di tutela verso le società. Un messaggio forte, chiaro e pubblico. La piazza è in fermento e in molti hanno criticato l’exploit pubblico di Antonini. PRESIDENTE, i panni sporchi si lavano in famiglia – è solo uno dei commenti all’indirizzo del dirigente.
Credo che un allenatore ma prima di tutto un uomo che conduce la squadra in questo modo sommando solamente sconfitte indecorose debba avere il coraggio di ammettere che ha fallito. Ed andarsene. Non può essere sempre la società a dover fare la parte del cattivo. Sempre e solo per…
— Valerio Antonini (@ValerioAntoPres) March 22, 2025