
L’effetto Igor Tudor sulla Juventus è ancora tutto da decifrare, ma nelle prime due uscite del tecnico croato sono arrivati segnali incoraggianti. Tuttavia cominciano a emergere i primi malumori alla Cortinassa.
Dopo l’esonero di Thiago Motta, l’ex allenatore della Lazio ha raccolto quattro punti in due partite: una vittoria sofferta allo Stadium contro il Genoa e un pareggio di carattere nella trasferta all’Olimpico contro la Roma. Risultati che, almeno per il momento, tengono la Juventus nel vivo della corsa alla Champions League, vero – e ormai unico – obiettivo stagionale dei bianconeri dopo un periodo di grande smarrimento. Oltre ai punti, Tudor ha iniziato a imprimere il suo marchio tattico. Il passaggio al 3-4-2-1 ha rimescolato le carte e portato con sé alcune scelte coraggiose, come l’esclusione di alcuni acquisti recenti e il rilancio di profili che sembravano ormai fuori dal progetto.
Su tutti Dusan Vlahovic, tornato titolare fisso, fulcro offensivo della nuova Juventus, anche se la rete continua a mancare. Il serbo non segna da settimane, ma gode della piena fiducia dell’allenatore, che lo ha elogiato per spirito e sacrificio. Tudor, però, ora dovrà gestire anche le prime tensioni interne perché qualcuno nello spogliatoio – escluso finora o impiegato col contagocce – ha cominciato a manifestare il proprio malumore. E lo ha fatto in modo eloquente, fuori dal campo: un segnale che a poche settimane dalla fine della stagione rischia di diventare anche un indizio di mercato.
Conceicao non ne può più, addio annunciato
Dopo il pareggio dell’Olimpico contro la Roma, in casa Juventus emergono i primi segnali di nervosismo. A farsi notare è Francisco Conceicao, che ha espresso il proprio malcontento attraverso un messaggio social tanto semplice quanto eloquente: “Un giorno sapranno…”, accompagnato da una foto in maglia bianconera durante l’esultanza contro l’Inter. Parole che trasudano delusione, probabilmente per gli appena 24 minuti giocati da quando Igor Tudor è sulla panchina bianconera. Il nuovo tecnico ha rivoluzionato assetto e gerarchie con il passaggio al 3-4-2-1, e proprio questo cambio di modulo sembra penalizzare in modo netto il giovane portoghese.

Le sue caratteristiche di esterno offensivo mal si sposano con una Juve che ora cerca la profondità e l’attacco attraverso vie centrali, affidandosi più alla densità e alla verticalità che alla spinta sugli esterni puri. Contro la Roma, Conceicao è rimasto 90 minuti a scaldare la panchina, senza mai entrare nonostante una partita bloccata nel finale, in cui serviva brillantezza e imprevedibilità. L’ex Porto, arrivato in prestito, non ha nascosto la frustrazione e al contempo alla Cortinassa si stanno interrogando sulla sua reale utilità per la stagione prossima: la conferma è sempre più lontana.