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Dino Zoff, che tra pochi giorni compirà 80 anni, si è raccontato in una lunga intervista a TV2000. L’ex portiere ha toccato vari temi partendo da un aneddoto: “Una volta presi un gol e mio padre mi chiesi come mai non avessi parato. Io gli risposi che non mi aspettavo il tiro e lui replicò: “Ma perché? Fai il farmacista? Se non te lo aspetti tu che sei il portiere…”“. Zoff ha poi aggiunto: “Nella mia famiglia le cose si facevano per bene. Mio padre ripeteva che l’importante non era il tipo di lavoro, ma farlo bene. A casa mia non c’erano scuse. I miei genitori? Mi seguivano, ma sempre con un certo distacco. Quando mi trasferii dall’Udinese al Mantova mio padre mi disse: “Vai da solo e impara a vivere”. Mia madre era perfetta, molto dolce ma poche coccole visto che lavorava tanto“. Sul suo rapporto con i nipoti, l’ex portiere ha spiegato: “Purtroppo le smancerie non mi riescono bene, ma mi apprezzano come sono“.
“Nel calcio di oggi mancano cose importanti come il comportamento, l’educazione, la dignità e il rispetto per l’avversario. Queste cose non dovrebbero mai mancare. Le esultanze di oggi? Non mi piacciono. Va bene esultare, ma addirittura un balletto studiato prima non va bene. E’ una mancanza di rispetto verso gli avversari, ai miei tempi mi capitava di non esultare oltre il limite – ha proseguito il campione del mondo ’82, che poi ha ammesso – Sono un narciso e me ne scuso, ma i numeri sono numeri. Un po’ mi vergogno a dire che sono bravo, i timidi non sono mai così bravi come si presentano“.
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