“Mi ha trovato mia moglie Fulvia accasciato a terra, in fondo alle scale. Dice che ero in un lago di sangue, con la testa aperta e un occhio fuori dall’orbita. Sono vivo per miracolo, ma del mese in terapia intensiva non ricordo nulla”. Alberto Zaccheroni a tre masi dall’incidente domestico che ha rischiato di togliergli vita racconta al Corriere della Sera racconta ora la sua esperienza. Il tecnico spiega di non ricordare nulla di quel giorno: “So solo quello che mi ha raccontato mia moglie che era con me a casa a Cesenatico. Lei era al piano terra, io stavo verosimilmente scendendo le scale e sono scivolato. Sono ruzzolato per 8-10 gradini. Lei è accorsa per le mie urla. Avevo battuto la testa, puo’ immaginare il suo spavento. Era necessario l’intervento per ridurre l’emorragia. Ho una grossa cicatrice sulla testa a ricordarmelo. Mi avevano intubato, avevo il sondino. Ho rischiato la vita, non giriamoci attorno. La botta è stata tremenda, il grande sollievo è non aver riportato danni cerebrali”.
“Voglio riprendere in mano la mia vita, devo riuscire a tornare in possesso della quotidianità. Se prima camminare era un hobby, adesso è una necessità. Ieri ho fatto 10 chilometri, mi sto impegnando a recuperare tono muscolare”. Vive a Cesenatico e l’alluvione è arrivata anche lì: “Grossi danni no, anche se la mareggiata ha mangiato parte del litorale. Mio figlio ha uno stabilimento balneare e quindi il problema ci tocca da vicino. Siamo geneticamente gente laboriosa, ci risolleveremo. Sa cosa mi ha colpito? La coscienza civile dei ragazzi. In tanti si sono messi a disposizione, come volontari, per aiutare”.
C’è spazio anche per parlare un po’ di calcio. “Ho ricominciato a guardare le partite in tv. Sarei dovuto andare in panchina per la prossima gara della Nazionale italiana Non Profit di cui sono ct dallo scorso anno, ma ho preferito rinviare a quando mi saro’ completamente ristabilito. Riprenderò anche gli incontri tecnici della Fifa”. Intanto l’Inter, uno dei suoi ex club, è in finale di Champions. “Se parlassimo di un torneo nella sua interezza, il pronostico secco dice Manchester City. Ma in una gara unica l’Inter se la puo’ giocare. Se la squadra di Inzaghi si mantiene tosta e compatta, con i giocatori di personalità che ha, puo’ succedere di tutto”. L’ultima battuta ancora sull’incidente: “La forza me l’hanno data i miei familiari che non mi hanno lasciato un attimo e i sanitari che hanno fatto un capolavoro”.